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Al Direttore | 22 gennaio 2019, 19:29

Lettera al direttore: "I 'bandi europei' favoriscono la grande industria, penalizzando eccellenze come l'Autogrill più bello d'Italia"

"Ritengo che i “bandi europei”, ad accesso praticamente riservato, al momento, a poche società italiane, siano un cavallo di troia per la finanza internazionale"

Lettera al direttore: "I 'bandi europei' favoriscono la grande industria, penalizzando eccellenze come l'Autogrill più bello d'Italia"

Caro Direttore,

con riferimento all’articolo "Sulla Torino-Savona il Camogli potrebbe far sparire pane e frittata dall'Autogrill più bello d'Italia" pubblicato da Savona News il 18/1 u.s., poichè non è la prima volta che tornate sull'argomento (sono tra l'altro un estimatore dell'Autogrill di Vispa), mi associo al Suo timore che i “bandi europei”, non essendo alla portata delle piccole realtà locali, finiscano per farle scomparire, con il loro know how ed i loro servizi di qualità personalizzata.

Certo il “Camogli”, l’”Apollo” o, più recentemente il “Sandwich mediterraneo” sono prodotti standardizzati, che danno la garanzia degli apprezzabilissimi McDonald's “Cheeseburger”. La focaccetta con “uovo e tartufo” o con la “frittatina di erbette” o la “salsiccia di Bra” sono però ben altra cosa. Un qualcosa che rende piacevole, quasi privilegio, un viaggio di lavoro. Dovrebbe a mio avviso essere scelta politica la tutela del prodotto artigianale e delle peculiarità locali. Invece, per un motivo o per l’altro, di “destra” o di “sinistra” (che non è qui il caso di approfondire), viene sempre favorita la grande industria (quando non la statalizzazione); anche quando, ed in particolare in Liguria (con tradizioni di commercio e turismo), questa scelta produce solo, in prospettiva storica, fallimenti.

Ritengo che i “bandi europei”, ad accesso praticamente riservato, al momento, a poche società italiane, siano un cavallo di troia per la finanza internazionale. Una tappa intermedia, ben pianificata, per rendere, una volta accorpate ed  acquisite in blocco le nostre piccole realtà (parliamo anche, ad esempio, delle nostre spiagge), facile preda degli investitori nord europei, o comunque stranieri, le peculiarità che il mondo ci invidia e che dovremmo meglio difendere e valorizzare. Come vede sono un Vostro assiduo lettore, lieto ancora una volta di cogliere la vostra sensibilità per i problemi del territorio.

Nicola Nante

Lettera firmata

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