Arriva l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti: solo così si può, dire finalmente basta all'inganno del falso Made in Italy e valorizzare al meglio le produzioni dei nostri territori.
E’ un grande successo di Coldiretti sostenuto e ottenuto grazie all’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e dei relatori al decreto legge semplificazioni Daisy Pirovano e Mauro Coltorti. La norma elaborata consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti, ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto con l’Unione europea oltre 15 anni fa.
È un risultato che si confida troverà nell’iter parlamentare un sostegno bipartisan per una norma a costo zero a difesa dell’interesse nazionale e a tutela della salute dei cittadini, del territorio, dell’economia e dell’occupazione. L’obiettivo è dare la possibilità di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro.
“E’ una misura – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – che offre una maggiore tutela e garanzia nei confronti dei consumatori, garanzia che non può e non deve mancare per tutti gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole, contro gli inganni dei prodotti stranieri che, troppo spesso, vengono spacciati per italiani. Inoltre, grazie ad essa, si potrà arrivare ad avere il giusto riconoscimento del lavoro delle aziende agricole e ittiche locali, che forniscono, nel rispetto della normativa nazionale, prodotti sani, controllati e genuini. Prodotti come l’olio extravergine d’oliva taggiasca, gli ortaggi e la frutta ottenuti grazie alle numerose biodiversità presenti in Liguria, i formaggi, la carne, nonché il pesce locale, sono eccellenze riconosciute sul mercato nazionale e mondiale, per le quali la maggior trasparenza in etichetta permetterà una piena valorizzazione rispetto alla concorrenza sleale dei falsi Made in Liguria, prodotti non sottoposti ai nostri controlli di qualità.
Difendere il cibo che produciamo – concludono Boeri e Rivarossa - è un modo per salvaguardare la salute delle persone: anche sull’onda di questo grande successo è importante non dimenticare che la strada della piena trasparenza è ancora lunga; per ciò, anche in Liguria, si continuerà a portare avanti la petizione EAT ORIGINAL con la quale si chiede, attraverso la raccolta di un milione di firme in 7 Paesi dell’Unione, di estendere a livello europeo l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti, per essere sempre certi, dovunque ci troviamo, di quello che andiamo ad acquistare”.