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Attualità | 20 gennaio 2019, 11:00

Claudio Porchia racconta L'erbario di Libereso: meraviglie della natura attraverso la matita del giardiniere di Calvino

Un libro in cui Claudio Porchia, insieme alla famiglia di Libereso ed in particolare al nipote Ryan, cerca di raccogliere tutto il materiale del ‘giardiniere di Calvino’

Claudio Porchia racconta L'erbario di Libereso: meraviglie della natura attraverso la matita del giardiniere di Calvino

L’ultima volta che incontrai Libereso Guglielmi la ricordo ancora. Aveva letteralmente le valigie in mano ed era diretto a Treviso per partecipare al Festival delle erbe aromatiche e ad un incontro dedicato a lui e a Fabrizio De Andrè. Ad accompagnarlo, come sempre, ci sarebbe stato Claudio Porchia che per dieci anni “ha varcato il cancello di via Dante Alighieri a Sanremo, per andare a trovarlo nella sua piccola giungla, sopravvissuta al cemento e alla speculazione edilizia” come scrive nell’introduzione a ‘L’Erbario di Libereso. Meraviglie della natura attraverso la matita del giardiniere di Calvino’ il libro edito da Pentagora da lui curato.

Un libro in cui Claudio Porchia, insieme alla famiglia di Libereso ed in particolare al nipote Ryan, cerca di raccogliere tutto il materiale del ‘giardiniere di Calvino’ amato dai ragazzi delle scuole, ma anche dalle insegnanti che si contendevano letteralmente i suoi disegni. “Disegnare è facile - diceva Libereso - è come mettere insieme le lettere dell’alfabeto.” 

Proprio il disegno e i tanti disegni a matita o ad acquerelli raccolti ne ‘L’Erbario di Libereso’, sono gli appunti di un grande conoscitore delle piante e testimone di un modo libero e responsabile di vivere a contatto con la natura. L’Erbario figurato del giardiniere di Calvino è un piccolo patrimonio che ci ha lasciato proprio quel ragazzo che ispirò il personaggio del ‘Barone rampante’ e che attraverso i suoi disegni lascia trasparire la sua passione per la botanica e le piante, ma anche la sua natura libertaria.

“Sul piccolo terrazzo di casa, dopo la visita del giardino, amava mostrare agli ospiti gli acquerelli, i disegni e gli appunti di tanti anni di ricerche. Girando per il mondo, pur possedendo una macchina fotografica, il disegno era il principale strumento per fissare colori e forme, nomi e caratteristiche dei suoi incontri con la natura.” Ecco sfogliare ‘L’Erbario’ curato da Claudio Porchia sarà come sederci accanto a Libereso sul suo terrazzo ad ammirare con lui il suo splendido giardino.

Redazione

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