- 17 gennaio 2019, 14:00

Pegli, non si ferma l’inquinamento nel Rio Rexello

Fabio Ceraudo (Movimento 5 Stelle): “Avevamo chiesto di aggiornare la commissione. E’ da aprile dell’anno scorso che aspettiamo. Chiediamo chiarezza al sindaco Bucci”. Alcuni cittadini presentano esposto in Procura

Sversamenti e scarichi abusivi nel Rio Rexello di Pegli, con conseguente inquinamento del mare: il problema non è stato ancora né individuato né risolto. E la battaglia del Movimento 5 Stelle prosegue.

L’ultimo atto è un’interrogazione con richiesta di risposta scritta che il consigliere comunale Fabio Ceraudo ha presentato nei giorni scorsi al sindaco Marco Bucci, per conoscere le iniziative intraprese dal Comune e quale sia l’aggiornamento rispetto a una questione ambientale assai delicata. Nel contempo, alcuni cittadini hanno pure presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Genova, con la richiesta di aprire un fascicolo relativo al Rexello.

Nella sua interrogazione, Ceraudo chiede al sindaco e alla giunta se l’assessore competente, Matteo Campora, “ha convocato un tavolo per concertare e far chiarezza relativamente alle competenze di Iren e la Polizia Municipale Sezione Ambiente, anche in base alla mozione numero 73/2018, avente per oggetto ‘Interventi in aree di proprietà privata per indagini relative ad eventi di inquinamento acque’, che è stata votata all’unanimità in Consiglio Comunale lo scorso 17 luglio”.

Inoltre, Ceraudo vuole capire se “vi è l’intenzione, come da impegno formalmente preso durante le Commissioni Comunali IV Promozione della città e V Territorio e politiche per lo sviluppo delle vallate, di convocare nuovamente le commissioni al fine di verificare lo stato delle indagini da parte di Iren e pianificare i prossimi interventi. E anche quali azioni la giunta ha intenzione di intraprendere al fine di individuare i responsabili di tali sversamenti che da anni inquinano il rio Rexello, compromettendo le acque marine”.

Il Movimento 5 Stelle ricorda “di aver più volte sollecitato l’aggiornamento della Commissione come da impegni presi ma senza ottenere alcun riscontro. Eppure, l’assessore Campora, durante la Commissione di gennaio 2018 prese impegno formale ad aggiornare la seduta ad aprile 2018, per verificare lo stato dei lavori e verificare le azioni intraprese da Iren al fine di individuare i responsabili”. Nulla di tutto questo, secondo il M5S, è successo. Di qui il passaggio diretto con il sindaco Bucci.

Il tema del Rio Rexello è annoso. E’ un torrente che scorre lento, quasi completamente tombato. A fatica i pegliesi lo conoscono. Se non fosse per l’omonima via, non ne saprebbero neppure il nome.

Eppure il Rexello - che scende da Pegli 2, attraversa Quartiere Giardino, passa sotto a via Argentina e finisce nel mare di fronte a piazza Porticciolo - da anni è una bomba ambientale perfettamente innescata. Liquami, pozze oleose, macchie, bolle, odore nauseabondo sono una costante praticamente quotidiana. Non è un caso se il mare di fronte al litorale pegliese, dalla scorsa estate tornato finalmente balneabile, resta off limits proprio nel tratto dove il Rexello ha il suo estuario. In pochi lo sanno, in pochissimi rispettano il divieto, anche se c’è tanto di cartello.

Ma più che i bagnanti ‘coraggiosi’ o troppo accaldati per poter solo guardare l’acqua senza immergersi dentro, qui i veri responsabili sono altri. La storia la riavvolge come un nastro il consigliere municipale del VII Ponente Massimo Currò, del Movimento 5 Stelle: “Sono anni che, prima da privati cittadini, e ora nelle stanze del Municipio e del Comune, continuiamo a denunciare lo stato pietoso e molto grave delle acque del Rio Rexello. Le istituzioni ne hanno preso atto, ma poi di concreto non s’è mai fatto nulla”.

Currò ricorda: “A settembre 2017 le acque davanti a Pegli riottengono dopo anni di attesa e di burocrazia la balneabilità in deroga, entro i limiti di cinquanta metri dalla battigia. Solamente un tratto rimane escluso, proprio quello dove sfocia il Rexello”. Currò e gli altri attivisti del 5 Stelle compiono regolarmente sopralluoghi lungo i pochi tratti scoperti del corso d’acqua. Altre volte vanno sul posto invitati da segnalazioni dei cittadini. L’inquinamento è spesso visivo, spesso olfattivo, ma quasi sempre entrambe le cose insieme. “E’ una situazione inaccettabile, che è ormai degenerata. Tutti sono a conoscenza del problema. Ma questo non è mai stato affrontato in maniera definitiva”.

Il ‘problema’ sarebbero degli scarichi fognari non correttamente allacciati alla rete delle acque nere, con conseguente sversamento nel torrente. Niente di industriale, quindi, bensì proveniente dagli insediamenti abitativi, probabilmente quelli sulle colline di Pegli.

Magari una soluzione prima della stagione estiva? Sarebbe cosa buona e giusta.

Alberto Bruzzone