- 17 gennaio 2019, 08:00

Multedo, scontro sul nuovo semaforo di via dei Reggio

Tursi incontra il comitato Multedo per l’Ambiente e ribadisce l’intenzione di andare avanti. Ma l’altra associazione di cittadini non viene invitata al tavolo e annuncia una raccolta di firme per opporsi alla scelta. L’interdizione ai mezzi pesanti? Se ne parlerà, forse, cessata l’emergenza del Ponte Morandi

Via libera all’impianto semaforico a chiamata in via dei Reggio a Multedo. La curva verrà allargata e messa in sicurezza. I marciapiedi rispetteranno le dimensioni previste dal regolamento comunale, ovvero di almeno novanta centimetri di larghezza. In più, Società Autostrade installerà nei pressi dell’imbocco della viabilità urbana una telecamera, per il monitoraggio continuo dello svincolo.

Sono queste le principali novità emerse nell’incontro di lunedì a Palazzo Tursi, al quale hanno partecipato gli assessori Stefano Balleari e Stefano Garassino, rispettivamente con deleghe alla Mobilità e alla Sicurezza. I due rappresentanti della giunta Bucci stanno seguendo in prima persona la difficile sistemazione della strada del Ponente che collega l’Aurelia e il casello dell’A10 di Genova Pegli: un tratto molto trafficato e altrettanto stretto, nel quale in passato non sono mancati gli incidenti (anche uno mortale la scorsa primavera). Per questo, l’esigenza di coniugare traffico e pedoni secondo criteri di maggiore sicurezza è diventata sempre più impellente.

All’incontro svoltosi presso la sede del Comune di Genova, oltre a Balleari e Garassino, erano presenti la capogruppo della Lega in consiglio comunale Lorella Fontana, l’ingegnere progettista della viabilità del Comune e l’ingegnere della progettazione semafori di Aster. Per i cittadini, presenti cinque membri del Comitato Multedo per l’Ambiente. Assente invece all’incontro l’Associazione Comitato di Quartiere di Multedo, che nei giorni precedenti aveva espresso perplessità sul progetto complessivo e si era rammaricata per un mancato confronto pubblico tra assessori e cittadini. “Non siamo stati invitati a Tursi”, dicono.

Gian Piero Cellerino, che fa parte del direttivo di Multedo Ambiente, riassume: “Durante l’incontro della durata di oltre un’ora sono state a lungo discusse e vagliate le possibili conseguenze del progetto di modifica della viabilità allo svincolo di Genova Pegli, comportante tra l’altro lo spostamento dell’attraversamento pedonale e l'installazione di un semaforo a chiamata. Le misure apportate sono volte a garantire una maggiore sicurezza per l'attraversamento dei pedoni all’altezza di via Antica Romana, senza compromettere ulteriormente la già ridotta fruibilità veicolare odierna. Queste misure fanno parte degli interventi atti a migliorare la sicurezza del quartiere”.

Verrà inoltre posizionata “una telecamera come richiesta dalla Società Autostrade per l’Italia per il monitoraggio continuo dello svincolo. La decisione sulla inibizione del traffico pesante è stata invece rimandata a dopo la riapertura del ponte sul Polcevera”.

Ed era questa probabilmente la vertenza principale, più volte richiesta e caldeggiata dai cittadini di Multedo. Semaforo, curva più larga, nuova segnaletica: paiono tutti palliativi, nel quadro di una viabilità che non è assolutamente adeguata per ospitare uno svincolo autostradale. Nello specifico, il primo passo sarà quello di allargare il più possibile la curva. E, non essendo questo possibile sulla corsia a sud, perché vi sono marciapiede e palazzi, si andrà a ‘mangiare’ spazio nella corsia a nord.

Nei giorni scorsi, si è già provveduto a eliminare i cassonetti della spazzatura, che sono stati spostati più in alto, sempre in via dei Reggio. Anche lo stop per chi proviene dalla parte alta della strada è stato rialzato di alcuni metri. Per terra iniziano a comparire le prove della nuova linea di mezzeria, che ritraccia completamente la curva. Chi salirà da via dei Reggio verso il casello si dovrà allargare molto di più a destra. Mentre, al contrario, chi scenderà dovrà allargarsi un poco di più a sinistra, in modo da evitare di finire con le ruote contro il marciapiede.

Questo è il primo passo del progetto, che Tursi intende portare avanti per via sperimentale. Per adesso, quindi, si parte dall’allargamento della curva. Ma i successivi passi sono già sulla carta. Si tratta dello spostamento delle ‘zebre’ più a sud, ovvero dove la strada torna a essere in rettilineo e della collocazione, laddove sboccano ora le vecchie strisce e inizia la ‘creuza’ che porta a Pegli, di un guardrail in continuazione rispetto a quello già esistente e di competenza di Autostrade. L’intenzione, infatti, è quella di interdire in ogni modo l’attraversamento pedonale in curva, portando i pedoni a transitare in prossimità delle nuove strisce, che saranno appunto regolate da un impianto semaforico. Una soluzione sulla quale Tursi intende andare avanti ma che continua a dividere e lasciare perplessi i cittadini, ovvero le persone che meglio conoscono il territorio. Soltanto la prova pratica permetterà ora di capire se le scelte sono state quelle giuste. Ieri l’Associazione Comitato di Quartiere Multedo, non avendo avuto la possibilità di farlo di persona a Tursi, ha ribadito le proprie perplessità attraverso i media: “Ci pare incredibile come, a fronte di un problema strutturale, di mancanza di dimensionatura stradale e di agibilità, qualche ‘tecnico’ degli uffici comunali abbia pensato di risolvere così alla buona un problema che si protrae da cinquant’anni, ridisegnando la curvatura nei pressi del casello autostradale”.

Peccato che ora, in mancanza di una segnaletica definitiva, ogni mezzo pesante azzardi la manovra che meglio ritiene, alcuni con la vecchia mezzeria, altri con l’accenno di quella nuova. Quanto meno, servirebbe che le righe venissero tracciate alla svelta in maniera completa, in modo da evitare confusione. E mentre è già annunciata una raccolta di firme, è stata rinviata la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale avente per oggetto ‘Interdizione al transito dei mezzi pesanti al casello autostradale di Pegli’: il consigliere Fabio Ceraudo, assente giustificato, non ha potuto discuterla.

Alberto Bruzzone