Politica - 12 gennaio 2019, 09:00

Pietra Ligure aderisce ad "Acque Pubbliche Savonesi", ma Carrara non ci sta: "L'acqua diventerà un bene di lusso"

Il commento del capogruppo della Lista Civica dei Pietresi: "Il Comune di Pietra Ligure, da secoli erogatore di tanta, ottima acqua, non ne avrà più alcun controllo e non potrà più, in alcun modo, avere voce sulla determinazione delle tariffe e sulle scelte gestionali della nuova società"

Mario Carrara, capogruppo della Lista Civica dei Pietresi, annuncia: "Il Sindaco Valeriani e la sua maggioranza fanno approvare dal Consiglio Comunale il passaggio di Pietra Ligure da Ponente Acque a  Acque Pubbliche Savonesi: una decisione improvvida, se non proprio una sciagura, che vede la posizione di Pietra Ligure aggravarsi fino a diventare  di quasi totale "sudditanza", se non di "vera sottomissione" nei confronti di questa nuova società.

Si sappia che con questa delibera di "adesione", che Valeriani & C. hanno voluto assolutamente  sottoscrivere e far prendere dal Consiglio a tutti i costi, il Comune di Pietra Ligure, da secoli erogatore di tanta, ottima acqua,  non ne avrà più alcun controllo e,  cosa peggiore,  non potrà più, in alcun modo, avere voce sulla determinazione delle tariffe e sulle scelte gestionali della nuova società.

Ma andiamo con ordine. Vediamo di cosa si tratta, esaminando alcuni tra i punti salienti che abbiamo contestato.

Il "Consorzio per la depurazione di Savona ", operante a Savona e nel suo circondario, la "Servizi ambientali " di Borghetto S. Spirito (che comprende la Ponente Acque), operante nella nostra zona e la "Servizi Comunali Ambientali " di Alassio.

Il capitale sociale della nuova società è costituito da 500.000 azioni; di queste,  il 50% va al Consorzio di Savona, il 37,5% va alla Servizi Ambientali (di cui fa parte Ponente Acque) ed il restante 13,5% va alla società di Alassio.

Un bel gioco di scatole (pubbliche) cinesi?

Non solo: chi comanderà effettivamente sarà il Consorzio per la depurazione di Savona: tra l'altro, ad esso solo é riservata la designazione del Presidente della nuova società. Le altre due (Servizi Ambientali e SCA di Alassio) verranno rappresentate da un loro singolo rappresentante, per il peso della loro quota, in un consiglio di amministrazione di quei soli tre elementi.

Se il Consorzio per la depurazione di Savona comanderà la nuova società, esso,  a sua volta, è e sarà dominato dal Comune di Savona, che controlla lo stesso Consorzio detenendo il 50,04  del suo capitale.

Quindi, in conclusione, tramite il suo "controllo" sulla società dominante, il Comune di Savona sarà il soggetto che avrà il vero potere decisionale sulla politica di gestione delle acque di quasi tutto il territorio della provincia.

Noi, cioè, il Comune di Pietra Ligure, che peso,  che "forza" avrà in questa nuova situazione?

Praticamente, quasi nulla!

Ciò,  nonostante il Sindaco Valeriani (che sull'argomento per la maggioranza ha parlato solo lui) abbia fatto una dichiarazione "a sensazione" secondo cui ci sarebbe tutto il vantaggio a fare un'operazione del genere perché: ".....Passeremo al 37,50% .... e questo non é poco per un ente! ".

Ma non esiste bugia più grossa di questa perché chi detiene questo 37,50%, non é il Comune di Pietra Ligure,  ma solo la società "Servizi ambientali " della quale il Comune di Pietra FA PARTE.

E che potere, che "forza" ha il Comune di Pietra Ligure nella Servizi ambientali ? Il Comune di Pietra Ligure ha una partecipazione soltanto dello 0,93% del suo capitale sociale (€.20.815 su un totale di €.2.242.260 !!!!)".

Prosegue Carrara: "Abbiamo accusato apertamente Valeriani, dicendoglielo direttamente in Consiglio, di "essere innamorato" di questa soluzione e di difendere le nuove Acque Pubbliche Savonesi con lo stesso entusiasmo con cui ha difeso, l'anno scorso,  Ponente Acque! Gli abbiamo chiesto: ma non sono servite a niente le file sotto il sole dei cittadini che,  per ore,  aspettavano per poter protestare contro bollette esose e sballate? Ma non sono servite a niente le giustificate lamentele di quanti, cosa mai accaduta prima, si trovavano ad essere in difficoltà finanziaria per poter riuscire a pagare la bolletta dell'acqua, visti i suoi costi spropositati?

Valeriani ci ha risposto che lui "...segue la legge " e che tutto quanto si fa per evitare che la gestione dell'acqua venga messa a gara...  Per cui,  se accadesse,  vincerebbero i privati,  mentre l'acqua deve restare PUBBLICA! ".

Tante belle parole che nascondono un misto di "nulla" e di una supponente non conoscenza di quanto viene relazionato pontificando!

Chi scrive, è stato promotore dell'inserimento nello Statuto Comunale della conclamazione dell'acqua come "bene primario essenziale per la vita,  che deve essere e rimanere, per sua natura, PUBBLICO ".

Ma pur con tutta questa convinzione, chi sta scrivendo afferma anche che di ciò non se ne deve fare "un feticcio", una questione "ideologica ".

Sostenere l'acqua " pubblica"  ha senso solo per garantire che il prezzo "finale" che deve esser fatto pagare ai cittadini utenti non deve avere dei "ricarichi"; in poche parole: NON DEVE COSTARE UN CENTESIMO DI PIÙ DI QUANTO COSTI ESTRARLA DALLA TERRA E REDISTRIBUIRLA! NON DEVE ESSERCI MERCIMONIO SUI BENI ESSENZIALI ALLA VITA,  COME L'ACQUA É A TUTTI GLI EFFETTI.

La nuova Società ha già chiesto alla stessa Autority di "adeguare" le tariffe del 9%, sia per il 2018, che per il 2019, prevedendo un "adeguamento tariffario" della stessa misura anche per il 2020 ed il 2021.

Da questi consistenti aumenti (che graverebbero totalmente sugli utenti) deriverebbero ricavi per la nuova società dai 23,4 milioni di euro del 2018, ai 30,9 milioni del 2021, con un incremento nel triennio di ben il 31,6%.

Il tutto provocherà un pesantissimo rincaro delle bollette.

Pietra Ligure, che pur conferirà la materia "prima", cioè l'acqua (tanta e buona)  non avrà nessun potere, né di decidere né di influire su alcunché al riguardo.

Addirittura, per chiedere "elementi,  dati,  informazioni e documenti relativi sia all'attività (della società)  nel suo complesso che all'attività gestita nel territorio di competenza (cioè, del Comune di Pietra Ligure), il Comune di Pietra Ligure NON LO PUÒ FARE rivolgendosi direttamente alla società Acque Pubbliche Savonesi,  ma solo TRAMITE L'ASSEMBLEA DI COORDINAMENTO E INDIRIZZO! Cioè : per fare un'istanza si deve passare attraverso il vaglio dell'assemblea (roba da Unione sovietica).

Anche il fatto di "formulare osservazioni  ed indicazioni  non può esser fatto dal Comune rivolgendosi direttamente alla Società, ma solo TRAMITE IL SOGGETTO SOTTOSCRITTORE DEI  PRESENTI PATTI PARASOCIALI,  cioè,

detto in parole povere e non in politichese che nessuno ci possa capire niente (forse non l'ha neanche capito Valeriani) il Comune se vuole osservare qualcosa che non va o fare qualche proposta non lo può fare direttamente, ma solo TRAMITE LA SOCIETÀ SERVIZI AMBIENTALI, che é soggetto SOTTOSCRITTORE e di cui noi,  Comune di Pietra Ligure facciamo parte.

Non è un "atto obbligato", come dice il sindaco Valeriani. La legge ha solo istituito gli ATO individuando i Comuni che ne fan parte: la legge non "obbliga" nessun Comune a far parte di società, enti o consorzi; questa é una libera scelta di ogni singolo Comune, tant'é vero che i Comuni hanno la possibilità di "recedere" dalla società, decorso almeno un anno dalla loro adesione.

Quindi,  se i Comuni hanno la facoltà di "recedere", cioè di "abbandonare", di "togliersi" dalla società, hanno anche, per converso, la facoltà di " non aderire " alla stessa società: SE SE NE POSSONO ANDARE,  POSSONO ANCHE NON ENTRARE!


Come, pure, alla richiesta specifica del consigliere Maurizio Novara che eccepiva come, in questa fase di "passaggio", il Comune di Pietra avrebbe potuto ottenere "qualcosa di più " di quello che si era ottenuto, in quanto le condizioni non sono certo le migliori per i cittadini pietresi, si sentiva rispondere dal Sindaco che "erano state ottenute tariffe "agevolate" a €.0,57; a quanto pare, per il Sindaco, solo per il Comune di Pietra! Ma ciò non é vero, perché non ci sono delle tariffe differenziate "Comune per Comune... " (in special modo per Pietra!)

QUINDI: NESSUNA AGEVOLAZIONE!  NESSUN VANTAGGIO, come, invece, asserisce Valeriani!

Egli ha, pure,  attaccato,  citandolo con nome e cognome, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza, colpevole, a suo dire, di non aver "riproposto",  da parte della Regione Liguria il provvedimento "emendato" che reistituiva l'ATO autonomo del ponente della provincia di Savona, precedentemente "bocciato" dalla Corte Costituzionale. Ma Valeriani ha maldestramente "scaricato" su Angelo Vaccarezza responsabilità istituzionali che non ha,  in quanto egli non é componente della Giunta Regionale e, quindi,  non é titolare di alcun potere esecutivo! Stupisce, poi,  un'accusa di tal genere proprio contro Vaccarezza che tutti sanno che più di ogni altro si batté per l'ATO autonoma del ponente ed, anzi proprio per merito suo, fu istituito".


Conclude Carrara: "Abbiamo fatto questo "racconto" per descrivere cos'è avvenuto in due ore del Consiglio Comunale del 28 Dicembre 2018 scorso. In questo poco tempo, si sono discusse questioni di importanza rilevante per tutti,  ma proprio TUTTI, i cittadini di Pietra Ligure. Alla fine,   sono state decise con la solita arroganza dei numeri: la maggioranza di chi ha numeri maggiori vince contro la minoranza dei numeri più piccoli! Anche se sostiene delle cose pretestuose o assurde! Ma il metodo é lo stesso ed il risultato é uguale a quello conseguito con PONENTE ACQUE, in cui i cittadini chiesero al Sindaco di schierarsi dalla loro parte nei confronti delle prevaricazioni rilevate  nelle bollette,  mentre Sindaco e maggioranza scelsero, invece, Ponente Acque!, suscitando l'indignazione generale.

Noi siamo convinti che a 5 mesi dalle elezioni Comunali, questo Sindaco non avesse più l'autorevolezza (non: l'Autorità, che  l'ha fino all'ultimo momento)  per prendere un provvedimento di tale importanza,  "impegnando" pesantemente tutta la comunità pietrese.

Non era meglio decidere in merito,  sull'acqua,  DOPO le elezioni,  essendosi "confrontati" con tutti i cittadini pietresi su un tema così grosso e grave, che li coinvolge e li interessa TUTTI indistintamente? Cosa cambiava aspettando 5 mesi, prima di decidere una cosa così importante?

Certo "mette male" andare a spiegare ai cittadini di sostenere prima PONENTE ACQUE ed ora le ACQUE PUBBLICHE SAVONESI a cui abbiamo dato e daremo l'acqua cercata, trovata, incanalata,  distribuita nelle case dai nostri antenati e dai nostri padri; cosa per la quale, invece,   in cambio,  avremo tariffe carissime che metteranno in difficoltà tante famiglie.

NOI SOSTENIAMO CHE: L'acqua é un bene essenziale per la vita!

Privata o pubblica che sia, tutti hanno diritto al suo uso ad un prezzo uguale a quello pagato per la sua estrazione e distribuzione. Il resto é  veramente paragonabile ad un furto!

L'acqua non é un bene di LUSSO!

Come, invece, i nuovi "carrozzoni" pubblici vorrebbero far diventare!

Ma Valeriani sembra che non lo sappia! E,  purtroppo,  neanche i suoi seguaci in Consiglio Comunale, che hanno votato quella delibera sciagurata, lo scorso 28 Dicembre 2018.

Glielo faranno sapere i cittadini di Pietra Ligure al momento opportuno".

 

Comunicato stampa