La strada per San Carlo di Cese, sulle alture di Pegli, è stata riaperta al traffico in tempi veloci. Ma nel giorno in cui questa bella notizia riguardante la viabilità del Ponente veniva resa effettiva con il taglio del nastro da parte del sindaco Bucci e del governatore Toti, un po’ più a valle tornava alla ribalta il problema, ancora non risolto, della pista in alveo del torrente Varenna.
L’argomento, già affrontato in consiglio comunale nei mesi scorsi sia da Gianni Crivello (capogruppo della lista che porta il suo nome) che da Mauro Avvenente (Partito Democratico), attraverso interrogazioni a risposta immediata, è tornato caldo a seguito dell’interpellanza da parte del consigliere comunale di minoranza Pietro Salemi, pure lui eletto nella Lista Crivello.
Il problema è ormai noto: la concessione della strada in alveo, da parte della Regione Liguria, per la pista che passa alla destra del torrente e che consente ai camion una via più facile per salire verso San Carlo, evitando di passare all’interno di Pegli, era in scadenza lo scorso 31 dicembre.
Ora si va avanti in regime di proroga sino al 14 marzo prossimo. Ma non c’è alcuna intenzione, da parte dell’ente di De Ferrari, di rinnovare l’accordo con il Comune di Genova, per motivi di sicurezza e perché la strada è spesso e volentieri soggetta ad allagamenti.
Un diniego che è stato ribadito più volte, ai rappresentanti di Tursi, da parte del dirigente del Settore Difesa del Suolo della Regione, Agostino Ramella. In Sala Rossa, Salemi è tornato a illustrare la questione, chiedendo novità all’assessore comunale ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella.
Tursi, a proposito di questo argomento, è - come si suol dire - ‘sul pezzo’: “E’ una situazione che conosco assai bene - spiega Fanghella - dal momento che abito a pochi metri dal Varenna. Abbiamo già avuto vari incontri con la Regione, per capire se era possibile trovare una soluzione rispetto alla decadenza della concessione, anche perché la strada sarebbe pure attrezzata con tutti i criteri di sicurezza, come sirene e cancelli”.
Resta il fatto, come ha ricordato Salemi, “che basta un’allerta gialla, cioè di livello minimo, per renderla di fatto inutilizzabile”. Si tratta quindi di un sistema comunque da superare. Infatti, come riferito da Fanghella, “i nostri incontri su una possibile nuova concessione non hanno dato buon esito, anche perché è cambiata la normativa, si sono create le macroregioni e una decisione come quella che riguarda la pista del Varenna viene presa ora a Firenze, dove ne sanno veramente molto poco. Così non resta che studiare le alternative”.
Due, secondo Fanghella, sono le strade praticabili: “La prima è un passaggio all’interno della zona Eni, sulla sponda sinistra del Varenna, di fronte alla Carmagnani. I mezzi potrebbero girare a destra dall’Aurelia, appena prima del ponte, per poi ricollegarsi a via Cassanello. Ma ci sono due criticità: che stiamo parlando di una zona a rischio incidente rilevante, e che quindi andrebbe messa in sicurezza; e che bisognerebbe fare degli espropri in aree Eni. E’ un’ipotesi comunque molto costosa. Ma ancor più costosa e impegnativa è la seconda: fare una sorta di percorso sotto alla ferrovia, dove c’è l’ultimo voltino del ponte. E’ un vecchio progetto redatto dall’architetto Gnudi. Stiamo valutando, la scadenza dei transiti è il 14 marzo. Abbiamo calendarizzato una serie di incontri con la Regione, anche per capire se esistono finanziamenti che possano coprire per intero la realizzazione di una strada nuova. Speriamo di uscirne perché non ci sono alternative sulla sponda destra. Se il Comune avrà saputo tracciare un percorso fattibile, la Regione si è impegnata a concedere una proroga. Le premesse secondo me ci sono, ma bisogna lavorarci con impegno. Anche perché nessuno vuol vedere camion dentro Pegli, in transito davanti a negozi, abitazioni, attraversamenti pedonali e soprattutto a una scuola materna e una elementare. Non è accettabile”.
Già a ottobre Mauro Avvenente, che prima di entrare a Tursi è stato presidente del Municipio VII Ponente, ricordava: “Il dottor Ramella, dirigente della Regione Liguria ha reiterato la propria decisione di revocare inderogabilmente la concessione per il mantenimento in alveo della strada. Qualora si dovesse procedere alla chiusura della pista, si recherebbe un danno esiziale per le molte aziende che operano a monte della linea ferroviaria, che oggi gestiscono in forma consortile la pista, le aperture e chiusure, i sistemi di allerta alluvione e la manutenzione ordinaria”. Il consigliere comunale rilevava che “negli anni scorsi era stato costruito il nuovo ponte carrabile tra via Cialli e via Cassanello quale opera propedeutica alla realizzazione di un tratto di nuova viabilità di sponda sinistra fino all'Aurelia. Ho chiesto di riferire in merito al mantenimento in alveo della pista e informazioni circa il progetto della nuova viabilità”.