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Politica | 06 gennaio 2019, 17:30

Taglio agli orari della biblioteca "Barrili": protestano i gruppi di minoranza savonesi

L'ex assessore Barbara Marozzi: "Basta con i tagli a scapito delle nuove generazioni, è ora di capirlo"

Taglio agli orari della biblioteca "Barrili": protestano i gruppi di minoranza savonesi

Il taglio degli orari della biblioteca Barrili di Monturbano a Savona non ha dato vita solo alla protesta degli studenti che hanno creato una raccolta firme e una petizione online, ma anche le minoranze comunali si sono dichiarate contrarie e potrebbero anche valutare l'ipotesi di preparare una mozione da presentare nel corso dei prossimi consigli comunali.

Così Manuel Meles, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle: "L’ulteriore riduzione dell’orario della biblioteca è inaccettabile. È l’unico luogo di studio e aggregazione per i giovani studenti e paventare le solite scuse di carenza di fondi e di personale significa nascondersi dietro a un dito. La giunta, in particolare l’assessore alla cultura, dimostra ancora una volta la propria inadeguatezza a fronte dell’erogazione di un servizio importante come quello della biblioteca. Ora l’assessore trovi una soluzione senza gravare sul servizio e sull’utenza, non importa quale, importa rimettere in funzione la biblioteca e fornire ai giovani un luogo di aggregazione e di studio. Guarda caso proprio il costo del nono assessore permetterebbe di avere risorse economiche per migliorare e potenziare il servizio".

Aggiunge Barbara Pasquali, capogruppo del PD in consiglio comunale: "Siamo fermamente contrari alla riduzione di orari di apertura della biblioteca. Occorre trovare le risorse e studiare soluzioni che permettano alla biblioteca di rimanere aperta il più possibile per dare modo agli studenti di avere un luogo adeguato per le loro ricerche e per interagire tra loro. La biblioteca non è solo un luogo di studio ma un vero centro di aggregazione giovanile. Faremo battaglia politica sul tema".

"Mi auguro che per una volta il buonsenso prevalga nelle decisioni dell’assessore. Mi sembra davvero assurdo che l’unica biblioteca comunale di una città capoluogo di provincia debba avere dei tagli così drastici. I giovani non sono stati interpellati nemmeno una volta prima di applicare i nuovi orari, neppure per un parere, eppure sono loro i fruitori di quello che dovrebbe essere un servizio pubblico. Non sapevo che essere amministratore cittadino volesse dire imporre le cose dall’alto, almeno per me non lo è mai stato. La biblioteca è un luogo importante per noi giovani, è uno spazio non solo dedicato allo studio ma anche all’aggregazione e alla condivisione" dice l'ex assessore alle politiche giovanili Barbara Marozzi, sostituita proprio da Doriana Rodino che ha acquisito inoltre la delega alla cultura e al campus universitario.

"Due anni fa mi ero già imposta contro il taglio del sabato (non avendo la cultura, a decisione già presa senza essere stata consultata prima) facendo proposte concreti, proponendo delle ipotesi per tenere aperte per lo meno solo le aule studio e salvare il ruolo importante che riveste una Biblioteca in città. Oggi ci troviamo davanti ad un taglio drastico e senza precedenti. Senza polemica, mi auguro davvero per il bene di tutti che l’assessore Rodino capisca che ci sono tanti modi per far fronte ad una carenza di personale, che ci sono soluzioni fattibili e che forse chiedere ed ascoltare prima di agire non è segno di debolezza ma di intelligenza. Ridurre gli orari di una biblioteca è un gesto orribile, vuol dire chiudere le porte alla cultura e ai giovani. Basta tagliare sulle nuove generazioni, mi auguro che lo capisca" conclude Barbara Marozzi.

Luciano Parodi

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