Aperta e poi richiusa, nel giro di poche ore. Ieri la passeggiata a mare di Voltri è stata al centro di un piccolo caso, poi rientrato in serata.
Al mattino, il tratto che va da piazza Odicini e sino al bar, circa cinquanta metri, è stato nuovamente reso accessibile. Era off limits dallo scorso 29 ottobre, ovvero da quando la tremenda mareggiata abbattutasi sulla costa ligure ha praticamente devastato tutto il lungomare, intitolato a Roberto Bruzzone.
Le persone, che da tempo attendevano di poter riottenere il loro tanto amato ‘affaccio’ sul mare, hanno subito affollato quel tratto, seppur breve. A metà mattinata, però, i rappresentanti del Municipio VII Ponente e del consorzio Utri Mare, che si occupa della gestione della passeggiata, hanno fatto notare due elementi: che non erano stati avvisati da Tursi a proposito della decisione di riaprire e che, soprattutto, la situazione di pericolosità era rimasta.
Se è vero che non c’erano problemi strutturali, è altrettanto vero - e le foto lo testimoniano - come ci fossero ancora vetri rotti, spuntoni di lamiera, spazzatura e degrado. Non certo il massimo, né in termini di estetica, né soprattutto di sicurezza.
Così il tratto, nel pomeriggio, è stato nuovamente richiuso. Non senza un ‘incidente’ istituzionale tra l’assessore municipale Matteo Frulio e il suo omologo comunale Paolo Fanghella. Entrambi hanno la delega ai Lavori Pubblici. Il primo ha accusato il secondo, via Facebook, di superficialità. Il secondo, sempre via Facebook, gli ha risposto per le rime.
Al di là del confronto, pure piuttosto colorito e vivace, il fatto è che quel pezzo di passeggiata si sarebbe dovuto riaprire almeno dopo una dignitosa pulizia, al netto di tutte le verifiche strutturali. Perché la pubblica incolumità non può essere materia né di propaganda né di divergenze politiche e d’opinione.
Il giorno dopo, e a bocce decisamente più ferme, l’assessore Frulio rimarca un concetto importante: “Il Municipio VII Ponente, come già fatto nel resto del litorale di Voltri e a Pegli, è disponibile ad organizzare una giornata di volontariato in collaborazione con Amiu, per continuare l’opera di pulizia del litorale e della passeggiata danneggiata. Ovviamente non siamo contrari a riaperture. Basta che si facciano le cose concordandole tra istituzioni e con Utri Mare che ha la responsabilità della gestione. E a patto, naturalmente, che si evitino situazioni con pericoli evidenti per la popolazione, come dimostrato dalle foto che ho scattato”.
Al momento quindi, l’unico tratto della passeggiata che rimane aperto è quello da piazza Caduti sino alla foce del Cerusa. Il resto è tornato a essere completamente transennato.
“Insieme al presidente del VII Ponente Claudio Chiarotti - diceva nei giorni scorsi l’assessore comunale Fanghella - abbiamo concordato di mettere giù un progetto per riaprire il più possibile, con degli interventi minimi ma funzionali. Questo per restituire alla delegazione il suo affaccio sul mare. Parlo di interventi minimi perché non ha senso investire troppe risorse su questa struttura, che, a mio avviso, è nata male e andrà completamente demolita e rifatta da zero. L’obiettivo è cercare dei fondi europei per ricostruirla. Certamente in maniera più sicura rispetto a quella precedente, che è sempre stata sbagliata e sulla quale mi sono sempre espresso in maniera contraria, anche quando ero consigliere d’opposizione nel Municipio VII Ponente. È sempre stata una passeggiata inadatta, sono stati commessi errori gravi”.
L’altro problema è relativo al bar. Il chiosco, completamente distrutto e quasi risucchiato dalle onde, è una delle immagini simbolo della devastazione dello scorso ottobre. “Ci lavorano due famiglie - prosegue Fanghella - e vi abbiamo posto grande attenzione”. Il gestore, che ha incontrato giovedì scorso la giunta municipale, ha chiesto di poter operare presso un’altra zona, sempre con un chiosco, nel mentre che sarà tornato agibile quello sul lungomare.\
I danni alla passeggiata sono stati enormi. Nei giorni immediatamente successivi al disastro - le onde si sono abbattute sul litorale di Ponente con la forza di uno tsunami - lo stesso Chiarotti aveva avanzato una stima di dieci milioni di euro. “La passeggiata? Facciamo prima a demolirla e a rifarla da zero - è il pensiero di Chiarotti - Però sarà meglio mettere prima in sicurezza il litorale. È inutile ricostruire se poi alla prima mareggiata forte siamo di nuovo in questa situazione. Anche nel 2008, la realizzazione del nuovo lungomare doveva essere anticipata dalle opere di difesa del mare. Moli e dighe soffolte. I troppi no ci hanno portato allo scenario di oggi”.
Poi, sempre secondo Chiarotti, la brutta notizia: “Al momento non c’è nessuna previsione finanziaria per il rifacimento della passeggiata. Con il consigliere delegato Ugo Truffelli abbiamo incontrato l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Paolo Fanghella, e abbiamo stabilito di redigere un progettino per un parziale utilizzo, se non altro per quelle associazioni che hanno la propria sede sul lungomare e per consentire le necessarie vie di fuga. Per il resto, dobbiamo aspettare. Andrà anche rinnovato un tavolo con l’Autorità Portuale sul tema delle difese a mare”.