Pensare che un anno fa era ancora lì. A far gli auguri di Natale, a brindare per il nuovo anno. A scartare i regali sotto l’albero con i suoi bambini e con l’adorata moglie.
Poi, a inizio 2018, un destino cinico e baro se l’è portato via. Facendo il suo spietato corso, esattamente contrario rispetto alla volontà degli uomini, dei suoi amici, dei suoi cari, di tutte le persone che lo conoscevano (ed erano veramente centinaia) e che gli volevano bene.
Il 5 gennaio se ne andava Alessandro Villardita, uno tra i ragazzi più simpatici e popolari tra Pegli e Multedo. La sua morte, proprio mentre le Festività si apprestavano a finire, scosse tutta la delegazione.
Ma il suo sacrificio, il suo addio anzitempo, per quanto dolorosi e praticamente impossibili da rimarginare, non sono stati vani. Perché a pochi mesi dalla dipartita - proprio come ‘Villa’ avrebbe voluto, proprio come avrebbe fatto pure lui, a parti invertite con chiunque - dalla sua umanità, il suo calore, il suo infinito carisma (che tanto bene seppe declinare negli anni in cui vestì la fascia da capitano per il Multedo 1930 e poi ancora in panchina, come allenatore dei bambini della Levante C) è nata l’Associazione Ale Villa, un gruppo composto dai suoi più stretti amici, ma anche da molti altri, che pensa solo a fare del bene, a organizzare eventi, a raccogliere fondi da devolvere in progetti benefici.
Di ‘Villa’ sono rimasti infiniti ricordi, le fotografie che lo ritraggono sempre sorridente, le lacrime che scendono ogni volta che viene alla mente un particolare, una frase, una battuta. Ma le azioni concrete, quelle a favore degli altri, continuano anche dopo di lui. Ed è bello pensare che la mano, grande e generosa, del Capitano, rimanga ancora tesa. Nonostante il destino. Nonostante la morte. Nonostante tutto.
Francesca Attardi, la moglie di Alessandro, ha trascorso il primo anno senza la persona amata senza mai sentirsi sola, circondata dall’affetto e dalle premure degli amici, dei parenti, dei suoi - anzi dei loro - ragazzi.
“Meno male che ci sono - racconta - e meno male che c’è questa associazione. Perché nel ricordo di Ale possiamo fare del bene agli altri, come abbiamo già iniziato a fare”.
Per tutti era Villa. Per Francesca è Ale: una gerarchia degli affetti che non si cambia, che non cambierà mai. E, a ben vedere, non può essere diversamente. Dell’Associazione Ale Villa, Francesca Attardi è “la supervisora morale - racconta sorridendo - mentre la presidentessa è Alice Mazzucotelli e nel direttivo ci sono Claudio Patatti, Luca Viglietti, Angelo Losio e la sorella di Alessandro, Rosangela Villardita. Sin dai mesi successivi alla scomparsa di Ale, abbiamo pensato che tutto l’affetto e l’amore che aveva saputo spargere non doveva andare perduto. Così abbiamo pensato a costituire questa realtà, che consente pure di mantenerci uniti nel suo ricordo. Al momento, siamo ventitré iscritti, ma abbiamo già l’intenzione, a partire dalla fine di gennaio, di aprire alle iscrizioni, in modo da poter raccogliere tutte le persone che abbiano piacere di dare una mano. Siamo partiti in un gruppo più ristretto perché era giusto calibrarsi. Poi, nel corso del cammino, abbiamo visto che tante persone vogliono stare con noi”.
L’Associazione Ale Villa è ben organizzata. “Abbiamo partecipato al ‘PegliLot’, in collaborazione con il Civ, curando uno degli eventi principali in piazza Rapisardi. Poi c’è stata la bellissima giornata di fine settembre ai campetti di Multedo. Al termine di queste due uscite, siamo subito riusciti a raccogliere una cifra importante”.
Circa mille e quattrocento euro, “che sono stati utilizzati per l’acquisto di una Lim, ovvero una lavagna interattiva multimediale, che abbiamo donato all’Istituto Comprensivo di Pegli, ricevendo i ringraziamenti dei ragazzi, degli insegnanti e della preside Iris Alemano”.
Nel futuro, ci sono altri eventi da programmare e organizzare: “Pensiamo a ingrandirci, anche per finanziare progetti sempre più importanti e vari. Il direttivo è sempre al lavoro e le idee non mancano. Siamo stati molto contenti anche per il ‘Natale Village’, ovvero i mercatini che abbiamo organizzato prima del 25 dicembre, sempre presso i campetti di Multedo, grazie alla collaborazione e all’ospitalità del Comitato di Quartiere di Multedo. In generale, stiamo avendo un grande sostegno, le persone ci vogliono bene e sono tutti incoraggiamenti per andare avanti”. Da lassù, ‘Villa’ può star tranquillo. Non è stato assolutamente dimenticato. Ed è anche molto più che “nella stanza accanto”, come diceva Sant’Agostino.
Perché è una vicinanza più prossima, più piacevole, più consolatoria. Persino i bambini la sentono. I figli di ‘Villa’, tutti i loro amichetti, i rispettivi genitori: una grandissima e stupenda Famiglia. In fondo in fondo, è stata proprio Marta, una bimba di sei anni, a pronunciare l’epitaffio più bello che si poteva formulare: “Mamma, certo che, se non avessimo conosciuto ‘Villa’, la nostra vita non sarebbe stata così bella”.
La grande bellezza, tutta dentro un ragazzone che portava la fascia di Capitano.