Uno sciopero contro la manovra finanziaria del Governo. I pensionati scendono in piazza venerdì 28 dicembre e a Savona come nel resto d'Italia, le rappresentanze sindacali Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Uil, si ritroveranno in piazza Saffi sotto la Prefettura con un presidio sit in per dire no alla decisione di intervenire sulla prevista rivalutazione delle pensioni.
"Non si sta discutendo di "privilegi". Per fare cassa anche questo Governo decide di colpire chi (impiegati, operai, gran parte degli ex lavoratori dipendenti) ha lavorato e versato per una vita i contributi per avere una pensione decente che mantenga il proprio valore. Naturalmente ben ci si guarda dal fare qualcosa di realmente serio contro evasione, corruzione, ecc...anzi. Complimenti davvero un bel 'cambiamento'" spiega Fausto Da Bove, segretario Spi Cgil Savona con un chiaro riferimento al Governo gialloverde.
"Anziché colpire ancora una volta i pensionati, iniziate seriamente e finalmente dagli evasori. Magari senza condoni veri o mascherati" conclude Da Bove.
La maggioranza, dopo l'approvazione al Senato alle 2 di notte del 23 dicembre ha deciso di ridurre la rivalutazione per tre anni (dal 2019 al 2021) per le pensioni d'importo superiore a 1.540 euro mensili lordi e di attuare un prelievo straordinario di solidarietà (pari dal 15 al 40 per cento) a quelle sopra i 100 mila lordi annui. In tre anni quindi la manovra sottrarrà 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati.
"Sono dieci anni che la rivalutazione è bloccata. Siamo contro questo tipo di politica, contro un governo a cui piace parlare di reddito di cittadinanza ma non dice nulla sulla necessità di una legge sulla non autosufficienza! Dobbiamo essere più radicali" spiega Ivan Pedretti, segretario nazionale Fip Cgil.
"Quello che si profila - dicono i segretari di Spi, Fnp e Uilp - non è altro che l'ennesimo furto alle pensioni medio-basse. Già altri governi in questi anni hanno seguito questa strada. Non vediamo pertanto quel tanto sbandierato cambiamento ma il reiterarsi di decisioni sbagliate e punitive verso una fascia di popolazione che avrebbe piuttosto bisogno di essere aiutata e sostenuta. Qualora fosse confermato questo intervento non staremo di certo fermi a guardare ma ci mobiliteremo".