Nella seduta del consiglio comunale di Giustenice svoltasi ieri sera si è votato per procedere alla formalizzazione dell'Ato unico costiero dopo la recente "bocciatura" del terzo Ato di Ponente.
Voto contrario da parte della Lista Civica per Giustenice, di seguito il comunicato firmato dall'esponente della minoranza Ivano Rozzi :
"Al peggio non c'è mai fine recitava un detto...
La recente deliberazione (ieri p.c.l.) riportata dagli organi di stampa che ha ridotto per gli agricoltori della piana di Albenga il costo dell’ acqua a 0,22 centesimi di euro a m3 riapre tutta una serie di considerazioni in prossimità dell’Ato unico costiero che si va determinando.
Fissare anche una tariffa di accesso favorevole agli abitanti dei Comuni dell'Entroterra, nello specifico del mio intervento quelli del Maremola, è stata una proposta e una considerazione che ho posto anche nell'ultimo consiglio comunale e poiché questa possibilità e condizione non è prevista nel nuovo Piano d'Ambito che andrà a breve a regolamentare l'intero settore dell'acqua il mio voto e quello del mio gruppo è stato contrario.
Per le note debolezze politico-amministrative dei nostri Comuni saremo fagocitati da quelli costieri e dal sistema restando con un palmo di naso. Nel prossimo futuro vedremo abbandonate le nostre sorgenti di acqua buona a favore dei pompaggi dalle falde pseudo salate dei greti dei fiumi prossimi al mare e ci troveremo anche come socio un privato che della gestione dell'acqua ne trarrà utili e guadagni che difficilmente saranno reinvestiti sul territorio. Questo perché mentre l'acqua per i comuni costieri è un servizio e spesso anche un bene considerato acquistabile a pagamento (piscine,irrigazioni giardini ecc..) per i cittadini dimoranti nei comuni dell'entroterra è qualcosa di molto più importante, è la stessa ragione di permanere in quei luoghi.
Senza la possibilità di avere l'acqua ad un prezzo equo non sarà più possibile creare le condizioni affinché la vita "contadina" possa essere mantenuta, e non perché se ne faccia spreco ma perché dell'uso dell'acqua ne beneficiano animali, piante da frutto, ortaggi. Spesso gli orti di famiglia sorgono presso le abitazioni e i comuni non sono forniti in toto da rete di consorzi irrigui, tra l'altro anche questi oggetto di riforma, e quindi l'approvvigionamento di qualche metro cubo avviene con la condotta potabile.
Quest'acqua, la nostra acqua, origina da sorgenti e da prelievi che se non utilizzati riversano nuovamente in torrenti dando seguito ad un ciclo vitale dell'acqua, pertanto senza destabilizzare l'ambiente e non ledendo una normale fruizione a nessuno, ma la gestione globalizzante di un servizio non terrà conto delle particolarità specifiche guardando ai numeri soltanto.
L'azione posta in atto dal Comune di Albenga a favore dei loro agricoltori non sarà un passo indolore per l'ATO unico in quanto certamente la differenza verrà posta in conto perdite e ripianata con gli introiti delle forniture abitative e commerciali, quindi aumentando quel tanto da compensare la perdita. E tutto fatto nel silenzio dei nostri Sindaci che invece dovrebbero essere le sentinelle di quello che sta accadendo, un vero e proprio esproprio di tutti quei beni di prima necessità per cui l'acqua , ultima dopo l'energia, il trasporto, la sanità verrà anch'essa regalata al privato".