C'è tutta la Finalpia del 1925 nel presepe dell'Oratorio (FOTO e VIDEO)

Un presepe “immerso” nel cuore della Finalpia del 1925, quando ancora il rione finalese faceva comune a sé stante e all’ombra del Castelletto si potevano ammirare il municipio e la stazione ferroviaria.

L’anno scorso noi di Savonanews c’eravamo recati a visitare il presepe dell’Oratorio di Finalpia e già eravamo rimasti sorpresi dal meticoloso lavoro svolto dai volontari (leggi articolo QUI). Ma quest’anno l’opera realizzata è ancora più grande e più bella.

Merito di un gruppo di amici, Giulio, Patrizia, Fabio e un tecnico delle luci che a quanto pare ci tiene a rimanere anonimo (ma voci di corridoio ci lasciano intendere che potrebbe chiamarsi Marco…). Più la preziosa collaborazione tecnologica di Sara, che con il computer ha stampato numerosi dettagli, piccoli e minuziosi (come le finestre, i cornicioni, alcuni addobbi delle case) che, diversamente, sarebbe stato necessario dipingere a mano.

Per un anno questi volontari hanno realizzato nelle loro case le singole parti dopodiché si sono ritrovati all’approssimarsi delle feste, sera dopo sera, nel salone dell’Oratorio per assemblare il tutto.

Spiegano gli autori: “Basandoci sulle foto dell’epoca, abbiamo scelto di ispirarci proprio al 1925 perché è l’anno in cui a Finalpia sorge il Castelletto. Prima c’era solo una costruzione anonima e un po’ diroccata che gli abitanti della zona chiamavano ‘la casaccia’, della quale oggi s’è persa quasi del tutto la memoria”.

Il risultato è un maestoso presepe di oltre cinque metri di lunghezza, che ospita al suo interno ben nove metri lineari di tracciato ferroviario sul quale sfreccia un trenino realmente funzionante.

Inoltre anche quest’anno torna “Vota il presepe”, una manifestazione che invita tutti i visitatori ad esprimere il proprio parere sulle numerose, piccole e grandi, riproduzioni della Sacra Famiglia che arricchiscono l’oratorio. Troviamo stili, tecniche e materiali differenti per tante opere realizzate delle scuole primaria e dell’infanzia, ma anche da artisti adulti, come l’affezionato Bruno Gandolfi che, pur essendo ormai quasi novantenne, continua a realizzare ed esporre le proprie sculture.

I visitatori potranno collocare il voto nell’urna presente nel salone fino al 13 gennaio, dopodiché si terrà la premiazione pochi giorni dopo, caratterizzata da un riconoscimento di puro valore simbolico e commemorativo.

Soddisfazione per questo evento culturale è espressa da Don Franco, parroco di Finalpia, che commenta: “Il presepe è qualcosa che richiama la nostra fede, per cui essere un artista di presepi vuol dire avere anche una bella vita di fede. Tutto ciò rappresenta inoltre una bella opportunità di visibilità e valorizzazione per il nostro oratorio, che avrebbe tanto bisogno di essere ristrutturato”.

Don Franco sta lavorando molto per la vita parrocchiale del rione, riportando i giovani (e anche meno giovani) a tutte quelle attività “di oratorio” che coniugano sport, aggregazione, natura, con un approccio “sano” e costruttivo. Il tutto, naturalmente, rivisitato e adattato all’epoca attuale della “Capitale dell’Outdoor”,  come ci spiega lo stesso parroco: “Nel 2019 faremo in modo che ogni mese ci sia almeno un’iniziativa organizzata dalla parrocchia. Spazieremo dalle escursioni, alle pedalate in mountain bike, mentre a luglio tornerà la nostra collaborazione con la Lega Navale chiamata ‘i sabati al porto’, durante i quali si possono praticare attività sportive di vario tipo, dal surf, allo snorkeling, alla canoa e molto altro. Il primo appuntamento sarà il 20 gennaio ad Arenzano con la partecipazione al concorso internazionale dedicato ai disegni di presepi”.