- 16 dicembre 2018, 14:59

Domani in procura il vertice per decidere modalità di demolizione del Morandi

I lavori di smontaggio dovrebbero prendere il via in maniera graduale, a partire dalla porzione ovest del viadotto.Una volta definiti i dettagli sulla demolizione i giudici indicheranno una data per la consegna delle perizie sui materiali

Nel corso dell'udienza dell'incidente probatorio sul crollo del ponte Morandi, i periti del giudice per le indagini preliminari e i consulenti di procura, indagati e parti offese discuteranno su come eseguire la demolizione dei monconi del viadotto autostradale, senza compromettere in alcun modo materiali fondamentali per le indagini e la ricostruzione della dinamica della tragedia.

L'esito più probabile del vertice relativo alla demolizione del Morandi, in programma per domani, molto probabilmente porterà ad un dissequestro graduale delle zone, e di una autorizzazione ad accedere alle altre aree con permanenza del sequestro. Lo scenario più probabile potrebbe prevedere per i lavoratori la facoltà di accedere a tutta la zona per questioni di logistica o per l'installazione di macchinari, ma il divieto assoluto di lavorare  alterare nelle aree ancora soto sequestro. La prima parte del ponte ad essere demolita sarà la zona ovest,  consentendo agli esperti di chiarire quali parti dei monconi non possono essere distrutte con l'esplosivo per consentire ulteriori esami.

Sempre nell'udienza in programma per domani il giudice indicherà una nuova data per la consegna della perizia sullo stato dei materiali compiuta dai tre professori universitari, e fisserà una nuova udienza per la discussione. Nei giorni scorsi i periti avevano annunciato che avrebbero chiesto una proroga di 30 giorni: la relazione finale, dunque, verrebbe consegnata a metà gennaio e potrebbe essere discussa alla fine di quel mese.

Redazione