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| 06 dicembre 2018, 17:45

Toti chiede al governo di fare chiarezza sulle grandi opere: "Grottesco non portare avanti i cantieri"

Il presidente della Regione Liguria: "Giace in un cassetto del Ministero delle Infrastrutture il progetto esecutivo della Gronda: il governo spieghi se intende realizzare l'opera o se vuole cambiare piano" (VIDEO)

Toti chiede al governo di fare chiarezza sulle grandi opere: "Grottesco non portare avanti i cantieri"

“In un paese in cui la logistica costa in media il 30% di più che nel resto del mondo, in una piattaforma logistica come l’Italia la pianura padana si serve maggiormente dei porti del Nord Europa che dello scalo genovese, peraltro il primo porto del paese: questo dato è sufficiente a comprendere il nostro deficit infrastrutturale – ha spiegato Toti ai giornalisti che lo hanno interrogato sull’opportunità di portare a compimento il progetto della Tav -. Le opere programmate vanno assolutamente finite, sarebbe assurdo e al limite del grottesco pensare qualcosa di diverso, ma non basta. Occorre che nella legge di stabilità questo governo dichiari quali altre opere vuole mettere in cantiere”.

Toti ha poi illustrato le varie priorità su base nazionale soffermandosi però sulla questione della Gronda, che per il governatore va realizzata in fretta, seguendo il progetto esecutivo già nella disponibilità del Ministero delle Infrastrutture: “C’è bisogno della Napoli-Bari alta velocità per poi proseguire fino in Calabria. Vorrei sapere che fine hanno fatto il progetto dell’alta velocità fino a Trieste, le due pedemontane veneta e lombarda, la Tav, la nuova linea Genova-Marsiglia, e in ultimo giace in un cassetto del Ministero delle Infrastrutture il progetto esecutivo della Gronda. Autostrade avrebbe dovuto 'cantierare' quel progetto già in queste ore: se aspettiamo fino a gennaio non muore nessuno, forse anche febbraio con qualche dolore, ma dopo bisogna che il governo ci dica se la Gronda verrà realizzata con il progetto attualmente approvato, con quali investimenti, o se intendono cambiare il progetto. E’ chiaro che un ripensamento dell’opera comporterebbe perdere quattro o cinque anni anche nella migliore delle ipotesi. Qualcuno di tutto questo si deve prendere la responsabilità e lo deve spiegare ai genovesi”.

 

Carlo Ramoino

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