Con gli ultimi atti della giunta regionale, l’apertura delle buste relative alle gare per gli ospedali del ponente e le dichiarazioni odierne di Toti sull’acquisto delle aree Erzelli, si è aperto realmente il grande piano per la privatizzazione della sanità ligure.
"In quasi 3 anni e mezzo questa giunta non ha risolto né il problema della mobilità passiva verso altre regioni e l’estero, né le liste d’attesa per gli esami diagnostici. Invece ha accentuato in maniera esponenziale la carenza di personale medico e infermieristico. E non è mai riuscita a realizzare vere e proprie Case della Salute in quelle zone che da anni vivono il dramma della deprivazione dei servizi sanitari; come la Valpolcevera – dichiarano il capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Gianni Pastorino e il consigliere reigionale Francesco Battistini -. Sul fronte opposto, i privati si aggiudicano per 9 anni gli ospedali di Cairo Montenotte, Albenga e Bordighera. Naturalmente le origini di questa situazione vanno ricercate più lontano, e nessuno, fra quanti oggi gridano allo scandalo, può ritenersi esente da responsabilità. Ma è fuori di dubbio che la giunta Toti abbia accentuato la spinta verso il privato, sino a prendere in considerazione di acquistare per 40 milioni di Euro i terreni su cui far sorgere l’ospedale di Erzelli".
"Qualcuno dirà: “finché mi curano, privato e pubblico sono la stessa cosa”. Mica vero! Anzitutto vorremmo sapere come faranno i nuovi gestori degli ospedali del ponente ad assicurare le funzioni di pronto soccorso, ai sensi della normativa Balduzzi, senza una variazione dei costi. Secondariamente, bisogna sottolineare che siamo di fronte a un privato pagato e assistito dal servizio sanitario pubblico, senza l’intervento del quale sceglierebbe accuratamente chi assistere e chi no, a quali costi e a quali condizioni. Quanto avvenuto nelle altre regioni lo dimostra inequivocabilmente – sottolineano Pastorino e Battistini -. Insomma: se Regione Liguria ha 40 milioni per acquistare i terreno di Erzelli, allora non si capisce perché non ci siano i soldi per intervenire massicciamente sul miglioramento della sanità pubblica, che, invece, viene costantemente sottoposta a una cura dimagrante a vantaggio di altri soggetti. Nonostante le grandi competenze espresse dal personale medico e sanitario".
"Un’ultima considerazione riguarda il costo del terreno di GHT. Non siamo esperti immobiliari, ma 40 milioni ci sembra una cifra davvero troppo elevata – concludono Pastorino e Battistini -. Sarebbe auspicabile che Toti ci argomentasse la scelta. Perché noi siamo stati fra i pochi a sostenere che l’operazione Erzelli è soltanto un’operazione immobiliare, a maggior ragione dopo il fallimento del polo tecnologico. E con le ultime vicende appare sempre più una vera e propria speculazione".