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Politica | 04 dicembre 2018, 14:30

Biodigestore in area ex Tirreno Power. Melis (M5S): "Nostra interpellanza per un sito sensibile"

"Piani di area diversi rispetto a quanto presentato lo scorso agosto. Riaprire la VAS"

Biodigestore in area ex Tirreno Power. Melis (M5S): "Nostra interpellanza per un sito sensibile"

Discussa oggi, in Consiglio regionale, l'interpellanza del consigliere regionale Andrea Melis sulla gestione integrata dei rifiuti nel Savonese: in particolare, sono state espresse perplessità sull'eccessivo sovradimensionamento impiantisco per la gestione dei rifiuti organici nella Provincia di Savona, nonché i motivi delle lacune istruttorie e procedurali nel procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS) per il sito ex Tirreno Power, destinato alla realizzazione del pubblico impianto biodigestore per le frazioni organiche raccolte in modo differenziato.

"La documentazione della procedura di VAS sul Piano di Ambito Regionale, effettua un sintetico confronto tra due scenari di sito (Boscaccio e area centrale Tirreno Power) in modo molto approssimativo e senza sviluppare adeguatamente i parametri tipici della VAS sugli scenari alternativi", fa sapere Melis.

"Abbiamo diverse perplessità sul procedimento di VAS, che ha preso in considerazione le aree Tirreno Power non completamente bonificate e la presenza sul territorio limitrofo di industrie sotto normativa Seveso 3 - ha dichiarato Melis in Consiglio -. La procedura di VAS, inoltre, non ha approfondito la presenza sul territorio dell'impianto di Cairo Montenotte che, pur di proprietà privata, ha una capacità di trattamento di 85.000 tonnellate annue. La previsione di un impianto nel Savonese, anche previsto dal piano di area provinciale dell'agosto 2018, prevede per l'area in oggetto una produzione di 44.000 tonnellate annue. Questi dati e la procedura ci hanno indotto a porre la questione, premettendo che personalmente non ho pregiudiziali agli impianti di biodigestione anaerobica".

"Dalla risposta dell'assessore competente Giampedrone, veniamo a sapere, in sintesi, che sono volutamente esclusi dalle valutazioni gli impianti privati perché operano in regime di libero mercato, senza vincolo di bacino. Sottolineo che disporre di un ambito regionale, secondo la risposta, giustificherebbe la realizzazione di più impianti anche per coprire le esigenze della città metropolitana di Genova, l'unica priva di un impianto esistente: ne deduco quindi che gli impianti delle province dovranno smaltire il rifiuto organico di Genova. Inoltre, visto che i piani di area sono diversi nella versione dello scorso agosto, a nostro avviso andava riaperta la VAS", continua il consigliere.

"Questo approccio non si sposa con la promozione di tutte le pratiche e l'impiantistica necessaria perché ogni comunità riesca quanto più possibile a chiudere il ciclo dei rifiuti. Proseguiremo con ulteriori approfondimenti".

Comunicato Stampa

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