Ieri il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria a favore del telelavoro e dello smart working. Si prevede quindi un impulso consistente alle sperimentazioni, soprattutto per quanto riguarda la pubblica amministrazione e le società partecipate.
"A distanza di mesi dal crollo di ponte Morandi, purtroppo sono pochi i passi avanti compiuti sul fronte del telelavoro. Positivo che la Regione abbia avviato 13 sperimentazioni e stia per presentare un accordo siglato col Comune. Finora, però, ha fatto fatica ad affermarsi una delle soluzioni più pratiche per contenere il traffico delle vetture private e alleggerire il trasporto pubblico. Un ritardo che noi evidenziamo da tempo; e che oggi proprio non possiamo permetterci. Questa è l’occasione per recuperare terreno. Come Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria, abbiamo indicato alla giunta di coordinarsi con gli enti locali, i sindacati e le associazioni datoriali per rilanciare sul fronte del telelavoro, a cominciare dalla pubblica amministrazione e dalle società partecipate". Lo dichiara il capogruppo Gianni Pastorino, commentando gli impegni della mozione a favore del “lavoro agile” approvata dal consiglio regionale.
La tragica situazione del dopo-crollo vede centinaia di impiegati nella difficoltà, se non nell’impossibilità, di raggiungere il proprio luogo di lavoro. "La situazione più paradossale è a Erzelli, dove lavorano qualche migliaio di persone: proprio qui registriamo le resistenze più forti a orientarsi verso lo smart working. Strano: proprio le aziende dell’high tech dovrebbero essere quelle più pronte all’innovazione – commenta Pastorino -. Invece dobbiamo fare i conti con una ritrosia anomala e che davvero non si spiega, considerato che i sistemi di telelavoro sono tracciati e assicurano la produttività".
"Muoversi sulle strade cittadine è molto difficile, le ferrovie funzionano a singhiozzo, l’Aurelia è di nuovo bloccata fra Arenzano e Cogoleto, le emergenze aumentano anziché diminuire. Insomma: per i genovesi andare al lavoro è già un lavoro – conclude Pastorino -. Positivo che l’assessore Berrino e gli altri gruppi consiliari abbiano riconosciuto il valore di questo provvedimento: senza dubbio il telelavoro è il futuro, soprattutto se vogliamo far ripartire Genova".