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Eventi | 27 novembre 2018, 12:08

Al via le "cene delle quinte" al "Migliorini" di Finale Ligure (FOTOgallery)

La vicepreside Arata: "Non solo una scuola professionale ma anche uno sbocco per chi vuole intraprendere un percorso universitario"

Al via le "cene delle quinte" al "Migliorini" di Finale Ligure (FOTOgallery)

Come ogni anno, con l’avvicinarsi delle vacanze di Natale, si svolgono all’IPSSAR “Migliorini” di Finale Ligure le cene delle classi quinte, alla presenza di familiari degli studenti e amici e sostenitori dell’Istituto Alberghiero.

Ieri sera, lunedì 26 novembre, è stata la volta della 5C, seguita in cucina dalla professoressa Sara Rizzoli. La classe 3 di accoglienza, sotto la guida del prof. Claudio Avico, ha ricevuto gli ospiti e il servizio è stato svolto dalla classe 5A di Sala alla presenza del professor Sandro Genesio. L’assistenza tecnica è stata garantita da Mimmo Tavella.

Abbiamo assaporato il menù e potremmo soffermarci per ore sull’ottima scelta di ingredienti di prima qualità e sulla loro preparazione: a cominciare dal “piccolo Cappon Magro”, circondato da gamberi succosi, teneri e profumati, dove la tenerezza del polpo ben si sposava con il gusto agrodolce della barbabietola; i raviolini ricotta e spinaci in crema di noci e profumo di maggiorana erano semplicemente perfetti in ogni dettaglio, non c’è bisogno di aggiungere altro; il filetto di orata in salsa bianca con contorno di verdure saltate al forno risultava leggero e delicato, un vero piacere per le papille gustative. Colpo di scena finale con un mix di sapori imprevedibili che chiudeva in bellezza la cena: l’ottima crema di castagne su salsa di cachi e crumble al cacao. Il tutto accompagnato da ottimi vini ma, soprattutto, servito con gentilezza, professionalità e con il sorriso sulle labbra dagli studenti.

A fine cena ci siamo intrattenuti a conversare con le insegnanti. Ci racconta la vicepreside Stefania Arata: “Anche per quest’anno il bilancio è ottimo, le quinte ci regalano sempre grandi soddisfazioni. Come in ogni scuola, le classi prime rappresentano sempre un po’ una fase di sofferenza, gli alunni sono giovani e non sempre hanno le idee chiare sul loro futuro, alcuni non sono ancora convinti di custodire una particolare vocazione… Ma dal terzo anno in su i ragazzi crescono, maturano, scoprono e valorizzano le proprie capacità e iniziano ad arrivare i traguardi importanti. E noi insegnanti li vediamo crescere, al punto che in quinta sentiamo di averli tirati su quasi come figli”.

Molti, nel corpo docente, ci raccontano di ex alunni che ogni tanto tornano per un saluto ai loro insegnanti e per condividere i traguardi raggiunti, a dimostrazione del fatto che ci troviamo davanti a un legame fatto di reciproco rispetto, stima e affetto che vanno ben oltre il percorso formativo. A tal proposito, spiega ancora la vicepreside: “Di certo una scuola professionale può dare anche sbocchi lavorativi, ma oggi non va più concepita soltanto sotto questo punto di vista. Abbiamo appena incontrato dei nostri alunni degli anni passati che sono tornati per dirci che si sono iscritti all’Università e per raccontare le proprie esperienze: uno di loro sta frequentando la prestigiosa scuola di cucina ALMA, mentre altri hanno intrapreso i percorsi di scienze gastronomiche a Pollenzo, a Brescia e alla Cattolica. Abbiamo un programma fatto di materie di un certo spessore: due lingue straniere, economia, nell’ottica di formare dei giovani che un domani vogliano aprire un’impresa propria, ma proprio in virtù di questa preparazione i nostri ex alunni non scelgono solo il percorso nel settore enogastronomico o ricettivo; c’è anche chi si iscrive alle facoltà universitarie di economia e commercio o di lingue, in base alle proprie attitudini”.

Questo ci viene confermato anche dalla professoressa Marialina Maldina, docente di scienze alimentari. La sua materia comprende aspetti di chimica e di biologia molto approfonditi e, infatti, ci spiega: “Ex studenti dell’istituto alberghiero hanno superato senza difficoltà il test di ingresso per la facoltà di farmacia”.

Aggiunge la professoressa Lorella Zamboni, insegnante di inglese: “Stiamo lavorando anche molto sull’orientamento e grazie ai vari open day che abbiamo svolto recentemente abbiamo visto diversi giovani con le idee chiare fin da subito sul percorso da intraprendere e sostenuti dai loro genitori in queste visite alla struttura”.

A proposito della formazione, conclude la vicepreside Arata: “Quest’anno, oltre agli appuntamenti tradizionali con gli Open Day e con il Salone dello Studente abbiamo introdotto una novità: un ciclo di laboratori nei quali gli alunni di terza media possono affiancare i nostri studenti e i nostri insegnanti e vivere nel corso di una mattinata una giornata teorico/pratica che offre una bella esperienza pratica sugli aspetti del nostro corso di studi”.

Alberto Sgarlato

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