Si sente ancora l'odore acre di bruciato e gli occhi lacrimano a stare davanti al portone di Via Nizza 32, nel quartiere di Albaro, dove restano le carcasse bruciate dei veicoli, oltre venti, che la notte scorsa, intorno all'una, hanno preso fuoco.
I proprietari guardando quello che resta del proprio motorino, quando Stefania Salmone, che abita nel palazzo, osserva, ancora scioccata, quello che è successo, e mi spiega: "Abbiamo rischiato di morire. Io ho le finestre dall'altro lato e non ci siamo accorti di nulla. Quando sono uscita per andare a lavorare, ho visto questo disastro. E' incredibile."
E a spiegare i momenti di paura della notte è un'altra condomina, Monica Piazzi, che abita al primo piano del civico 32 e le cui finestre si affacciano su Via Nizza: "Ci siamo affacciati e abbiamo visto un 'muro' arancione: erano le fiamme che lambivano le finestre. Abbiamo chiamiamo subito i Vigili del Fuoco, che sono arrivati presto, ma i minuti sembravano interminabili, e intanto c'era chi scendeva a chiudere il gas. Avevo la mascherina su naso e bocca, eppure tossivo e mi lacrimavano gli occhi per il fumo: ma non potevamo aprire le persiane per non fare entrare il fuoco. A me si è bruciata solo una finestra, ma al mio vicino tutte, e mia mamma ha perso la moto".
L'incendio, però, non è stato doloso, bensì dovuto a un un veicolo che ha creato una serie di esplosioni a catena. Infatti "Un poliziotto - prosegue la signora Monica - ci ha spiegato che un ragazzo aveva cercato di mettere in moto il motorino, che però ha preso fuoco: ha tentato di spegnere l'incendio, ma non ci è riuscito ed è dovuto scappare. Da lì hanno preso fuoco anche i mezzi vicini".
Alle due di notte era tutto finito. Tanto spavento e molti danni - un uomo ha perso le due auto e due moto nel rogo - ma per fortuna nessun ferito.