L'impresa è un organismo economico che dovrebbe produrre beni o erogare servizi, ma in questi ultimi anni ha risentito di una crisi senza pari. Nonostante il Ministero dello Sviluppo Economico abbia messo a disposizione strumenti per fronteggiarla, si è dimostrato tutto inefficace. Le aree di crisi nei vari settori imprenditoriali presentano ovunque un impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull’occupazione. Si evidenzia anche il fatto che per sviluppare strumenti di contrasto al declino dell’apparato produttivo italiano si debba agire soprattutto all'interno dell'impresa stessa. Per comprendere meglio quali possano essere le azioni vincenti per battere la crisi, abbiamo incontrato Stefano Vergani Presidente Aisom.
E' vero che le cause delle difficoltà di un'azienda sono sempre interne?
“Le prime difficoltà per una impresa nascono in effetti sovente da cause interne quali ad esempio : mancanza di revisione delle strategie o dello sviluppo dei piani strategici precedenti, la ritarda attuazione o l'incapacità di prevenire nuove idee di prodotto, i di servizi e le modalità attuative per raggiungere i risultati, tra cui anche la riorganizzazione. Gli associati AISOM sovente mi sentono ripetere il parallelismo con il mare, a volte calmo a volte mosso, con la risacca che non si ferma mai. Ecco una azienda è come il mare, sempre in perenne moto, a volte più calma a volte scossa da mareggiate, ma con una risacca che è irrefrenabile. Una azienda è costantemente soggetta a periodi di calma e di mareggiate, ma la sua capacità di rimanere attiva e viva è data dall'incessabile risacca del suo quotidiano. Il mare ri-modella coste, rocce e così deve essere per il business delle aziende, sapersi dimostrare capace di riprogrammarsi costantemente o da soli o con l'aiuto di esterni che possano portare il contributo critico e costruttivo per aiutare a modellare il futuro”.
Quanto incide il marketing?
“Il marketing è una delle componenti fondamentali per sostenere lo sviluppo di qualsiasi azienda. Senza il marketing l'azienda non ha la bussola del " dove andare " e " come andare ". Sebbene il marketing di oggi sia molto diverso da quello di soli 10 anni fa ( l'evoluzione tecnologica e la comunicazione hanno impattato molto ) attuare strategie di marketing adeguate può consentire ad una azienda di raggiungere o meno i propri obiettivi societari. Anche il tempo è importante per il marketing, dopo aver deciso come e dove posizionare l'azienda senza una adeguata strategia di posizionamento ogni azienda rischierebbe di avere i migliori uomini e strumenti di marketing, ma indirizzando i propri colpi a bersagli inadeguati”.
Quanto è importante dedicare del tempo alla gestione degli aspetti finanziari dell’impresa?
“Anche la finanza comporta del tempo da dedicarcisi. Ogni investimento non può essere programmato, attuato se manca l'equilibrio finanziario. L'attenzione alla finanza ed ai piani alternativi a quelli base ( ovvero : i classici piano B , piano C ,..), rappresenta tanto la strada per poter attuare ogni passo dell'azienda, dagli acquisti di beni e servizi, all'inserimento di risorse, agli investimenti correlati all'ordinario ed allo straordinario della società. Parliamo quindi di una figura dell'imprenditore moderno che deve essere il buon allenatore di una squadra di calcio dove è importante avere " provvista " per dotarsi di risorse giuste ( giocatori, collaboratori tecnici , medici,..) e saperli amalgamare affinchè tutti i reparti collaborino al bene comune”.
Per battere la crisi bisogna contribuire al benessere e al successo dei clienti?
“Per affrontare la crisi bisogna pensare alle possibili necessità ed esigenze delle aziende clienti o potenziali tali dando loro buoni prodotti/servizi al prezzo che costoro siano in grado di accettare e di pagare. Come dicevano prima, si possono progettare buoni prodotti/servizi ma se poi non si posiziona correttamente il loro costo/prestazione in confronto a possibili competitor, il cliente farà altre scelte. Il cliente sa bene che il suo bene deriva dalla capacità di una azienda di essere in grado di soddisfare le sue aspettative”.
Bisogna motivare i dipendenti affinché diano il massimo?
“Un buon clima aziendale rappresenta un ambiente favorevole per ottenere coinvolgimento, attenzione e consapevolezza del gioco di squadra. Spesso nelle aziende le cose non girano bene perchè è proprio l'imprenditore che - con i suoi criteri - rappresenta l'ostacolo primario per uno sviluppo idoneo ai tempi che corriamo. Premesso che bisogna selezionare ed inserire in azienda le risorse in modo scientifico e secondo reali matching tra processo/capacità della singola risorsa, il clima di squadra aiuta a promuovere uno spirito attivo e positivo condiviso, allontanando coloro che - per vari motivi - non si adeguano o rappresentando una seconda ostilità , freno per l'evoluzione per quella risorsa. Certamente, anche con piccoli interventi, è possibile avere un supporto molto migliore se le risorse sono rese partecipi e responsabili, e non è detto che questo sia assolutamente legato solo al discorso del denaro”.
Quali sono secondo Lei le azioni vincenti per debellare questo fenomeno che sta diventando normalità?
“Gli imprenditori, che a volte pensano di essere degli esseri immortali ed invincibili, devono accertare di tornare sovente a " scuola ", non nel senso di tornare alunni, ma nell'accettare il doveroso senso di dover e poter sempre imparare. Confrontarsi con altri imprenditori o con docenti adeguati aiuta a farsi una idea certamente diversa di come il mondo sta evolvendo e non solo per " sentito dire " o letto da qualche parte. Ai nostri imprenditori - che con fatica si staccano delle loro cose quotidiane - ribadisco sempre che è utile partecipare ai convegni dell'Associazione, iscriversi a corsi specifici che aiutino a conoscere le proprie aree di debolezza conoscitiva. L'imprenditore che crede di essere un Dio, chiuso nel suo recinto dorato, facilmente presto si troverà in difficoltà e quando lo avrà compreso sarà già troppo tardi perchè proprio in quel momento avrà meno risorse, sarà più stanco e sfiduciato e gli mancheranno la forza e la capacità poi di rilanciarsi. L'Italia va anche male perchè i suo imprenditori sono spesso spocchiosi, si rimirano di se stessi e non credono di poter imparare niente di interessante. Tutti i giorni vedo imprese così approcciare le proprie giornate e purtroppo, vedo tante imprese rammaricasi di non aver capito prima. Proprio a fine Settembre abbiamo avuto una missione in Russia ( S.Pietroburgo ) per individuare nuove potenzialità, ebbene i primi entusiasti sono stati proprio gli imprenditori delle aziende vive di testa, proattive e tutte sono tornate in Italia con un bagaglio importante di esperienza e contatti ed idee”.