Scrive alla nostra redazione un affezionato Lettore (del quale omettiamo i dati per rispetto della privacy) ponendo l'accento su quello che definisce "un serio problema che mi riguarda e che interessa centinaia di malati non solo Liguri ma di tutto il territorio nazionale".
Prosegue il nostro Lettore: "Centinaia di pazienti, come il sottoscritto, sono stati inseriti nei programmi di terapia antalgica con derivati della Cannabis. In questo ultimo periodo c'è stato un boom di richieste in tutta Italia per questo tipo di terapie.
Quello che molti non sanno è che l'assunzione di queste sostanze, a causa di un vuoto normativo, preclude la possibilità di guidare qualsiasi veicolo. Il problema non si pone se l'interessato non dice nulla (ad esempio per il rinnovo patente) ma rimane a tutti gli effetti (è ciò che dice l'Articolo 187 del codice della strada, che equipara ad un tossicodipendente anche un normale paziente, e quindi punibile con sanzioni come il ritiro della stessa patente).
Non esiste alcuna tutela da parte dei medici o delle ASL, che prescrivono senza sottolineare, che in caso di sinistro (qualora emergesse che chi ha causato l'incidente assume Cannabis Terapeutica) l'assicurazione non copre i danni, e si creerebbe automaticamente una situazione dannosa anche in caso che il conducente sia dalla parte della ragione.
Insomma, questa situazione è piena di contraddizioni e rischia di danneggiare ulteriormente e solamente i pazienti, i quali non vengono tutelati in alcun modo".