Trasporti sanitari, lo spettro della gara d’appalto regionale tiene in forte ansia tutte le Pubbliche Assistenze della Liguria. La questione risale a qualche giorno fa, ma gli effetti sono quotidianamente in corso.
Per ottemperare a una sentenza del Consiglio di Stato, la Regione Liguria intende bandire una procedura per l’assegnazione dei servizi ordinari (restano quindi escluse le emergenze). L’elemento di novità, a fronte di questa prospettiva già presente da mesi, è che Alisa, ovvero l’Azienda Ligure Sanitaria, ha nominato di recente un responsabile del procedimento. C’è quindi la reale possibilità che la gara sia ufficialmente pronta a partire. Di qui lo stato di agitazione delle Pubbliche Assistenze che operano sul territorio e che proprio dai servizi ordinari (ad esempio i dializzati, i pazienti in radioterapia, quelli in dimissione dagli ospedali, quelli in trasferimento da e per le case di riposo) traggono quasi i tre quarti dei loro ricavi.
In caso di gara regionale per i trasporti, questa per legge dovrà essere aperta pure a soggetti privati e cooperative. Quindi molte storiche realtà attive sul territorio, comprese quelle della fitta rete legata alla Croce Rossa, potrebbero andare in sofferenza, se non rischiare la chiusura.
Nei giorni scorsi, sull’argomento - molto simile alla questione della ‘privatizzazione’ dell’Elisoccorso - si è espressa l’assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale. L’impegno di “tutelare quel mondo di volontari che in Liguria rappresenta centinaia di unità è uno degli obiettivi”, afferma Viale.
Ma, “noi siamo tenuti a fare la gara perché espressamente richiesto da una sentenza del Consiglio di Stato, peraltro su un ricorso presentato da Anpas, l'Associazione delle Pubbliche Assistenze, contro una cooperativa che aveva vinto un appalto di Asl5 nello spezzino. Nostro compito di amministratori è ricucire i rapporti e mettersi alle spalle le polemiche. In tutta Europa il trasporto pazienti passa da una gara e anche la Liguria si deve adeguare. Certo, nostra intenzione è costruire una gara che tenga conto della conoscenza territoriale e del volontariato. Tuttavia, non possiamo prescindere da una legge dello Stato”.
Intanto, le Croci attendono il nuovo ricorso in Cassazione e con i rispettivi legali presenzieranno a un nuovo faccia a faccia fissato direttamente dal presidente della Regione, Giovanni Toti, alla presenza dei rispettivi avvocati per comprendere i contorni del nuovo percorso da attuare entro febbraio.
“Siamo sempre per il dialogo e prima di interrompere servizi essenziali ci pensiamo mille volte - dice Lorenzo Risso, presidente ligure di Anpas - Aspettiamo di sentire cosa ci dice il presidente”.
Ma intanto il caso è diventato rapidamente politico. Tra i primi a intervenire, il parlamentare di Leu, Luca Pastorino: “La costituzione da parte di Alisa di una commissione con il compito di predisporre una gara per l’affidamento dei servizi di trasporto secondari e interni alle strutture ospedaliere, è una cosa pericolosissima, perché mette a rischio quel prezioso e fondamentale presidio territoriale diffuso da centinaia di pubbliche assistenze e di comitati della Croce Rossa”.
Pastorino snocciola i numeri: “Solo Anpas in Liguria conta ottomila volontari, 400 dipendenti e circa 35 mila soci, oltre, è bene ricordarlo, la Croce Rossa che ha migliaia di volontari. Questa gara potrebbe uccidere in un colpo solo l’intero mondo delle Pubbliche Assistenze, con ripercussioni anche per i lavoratori di questo settore. Mi auguro che ci sia un ripensamento da parte del Presidente della Regione Liguria, altrimenti si rischierà davvero grosso sulla pelle dei liguri e nell’interesse di pochi, peggiorando la qualità e la capillarità dei servizi oggi offerti”.
Anche il Municipio VII Ponente, un po’ come avvenuto su gran parte dei territori liguri, è intervenuto con un proprio atto. I consiglieri di maggioranza nel ‘parlamentino’ di piazza Gaggero a Voltri Filippo Bruzzone (A Sinistra), Ugo Truffelli (Partito Democratico) e Giovanni Battista Sacco (Lista Crivello) hanno presentato una mozione sul delicato tema.
Secondo i tre firmatari, “l'affidamento a privati del servizio di trasporto sanitario comprometterebbe sia le capacità operative sia quelle di sostentamento delle Pubbliche Assistenze e dei Comitati territoriali della Croce Rossa Italiana e sarebbe probabilmente causa della chiusura dell'attività, portando ad una perdita sul territorio comunale di punti di riferimento per la cittadinanza”.
Questo perché, “l'operatività delle Pubbliche Assistenze e dei Comitati territoriali della Croce Rossa Italiana è garantita dall'impegno giornaliero nei vari ambiti di intervento sanitario, sociale e di protezione civile e dalla sufficiente autonomia finanziaria”: cambiare quindi le regole in corsa potrebbe pesantemente incidere sui vari bilanci e, da qui, sulla regolarità, puntualità, efficienza e qualità del servizio.
Per questo, Bruzzone, Truffelli e Sacco invitano il presidente del Municipio Claudio Chiarotti e tutta la giunta municipale ad “attivarsi presso gli Uffici e gli Enti Preposti, affinché ogni decisione in materia di trasporto e servizi sanitari sia improntata, al fine di garantire l'operatività delle Pubbliche Assistenze e dei Comitati territoriali di Croce Rossa Italiana, contemperando i principi di diritto contenuti nelle norme che disciplinano la materia del trasporto e dei servizi sanitari, con l'esigenza di dare continuità al lavoro e alla sufficiente dotazione finanziaria e strumentale delle Pubbliche Assistenze e dei Comitati territoriali di Croce Rossa Italiana, riconoscendo al sistema il ruolo centrale che da oltre un secolo svolgono all'interno delle comunità locali e del Sistema Sanitario Nazionale”.
A rinforzo della loro richiesta, i tre consiglieri municipali citano nella mozione le due sentenze con cui la Corte di Giustizia Europea ha considerato legittimo l’affidamento diretto a Pubbliche Assistenze e Croce Rossa del servizio di trasporto pazienti, la numero 173/14 causa C 113/13, e la numero 56/2016 causa C 50/14.
In Regione, le mozioni sul tema sono state diverse, da parte del Partito Democratico e da parte di Gianni Pastorino di Rete a Sinistra. Il testo della mozione è già stato votato a maggioranza dal consiglio comunale di Arenzano e dai consigli municipali di Medio Ponente e Valpolcevera.