- 19 novembre 2018, 14:06

Crêuza de mä: “il bello & buono” della Liguria a Villa Sauli di Prà

Tre incontri per tre giovedì all'insegna della riscoperta delle prelibatezze del territorio fra etica e palato grazie all'impegno dell'istituto Bergese

Inizia dalla Valpolcevera il viaggio etico-culinario promosso dall’istituto alberghiero Nino Bergese nella storica Villa Sauli (via Pra 70) per valorizzare alcune eccellenze enogastronomiche liguri nell’ambito di tre giovedì: 22, 29 novembre e 13 dicembre. Dall’entroterra alla costa, attraversando un’ideale crêuza de mä, la Liguria si racconta e mostra il bello e buono del suo territorio, ossia le produzioni uniche per qualità e tradizione alimentare ma anche per il rispetto dell’ambiente e del lavoro dell’uomo. Gli incontri sono concepiti come tre differenti portate di uno stesso menu sul tema “cibo, etica e territorio”. Alla parte teorica e riflessiva farà seguito un momento conviviale di condivisione e degustazione. Iniziativa in collaborazione con il Parco del Basilico - Città Metropolitana di Genova.

Sulla carta dei giovedì del Bergese si legge: 22 novembre (ore 16): L’aperitivo: racconto di un territorio tra innovazione e tradizione. Ospiti Andrea Bruzzone con i vini della Valpolcevera e Andrea Pedemonte Cabella dell’omonima l’azienda, produttrice da oltre un secolo dei salumi di Sant’Olcese. Partecipa all’incontro Giorgio Bassoli, “divulgatore ambientale e culturale", con ricerche e scritti sull’entroterra Genovese e sul basso Piemonte; 29 novembre (ore 16): Il piatto unico: raccontare la Liguria come terra di monti e colline. Partecipano alcuni produttori locali d’eccellenza, appartenenti al Consorzio “Il cammino di Santa Limbania” e il ristorante “Baccin dü Carü” di Mele con i suoi gnocchi al pesto e i ravioli aü tuccü; 13 dicembre (ore 11): Il dessert: per un Natale di rinascita. Sul piatto è servita tutta la dolcezza della Liguria con le specialità da forno di Panarello e alcune produzioni di nicchia.

“Il rapporto tra etica e alimentazione è il tema centrale intorno al quale ruotano i tre incontri – spiega il preside del Bergese Angelo Capizzi – Come scuola ci interroghiamo insieme ai relatori e al pubblico sulla relazione che esiste in Liguria tra economia, ambiente e territorio per offrire agli studenti nuovi spunti di riflessione. Le aziende che valorizzano la nostra regione con i loro prodotti e le tradizioni alimentari, così come le micro produzioni rappresentative di una valle o di una località, sono spesso un esempio di cultura e coltura sostenibile”.

Il mini ciclo di tre incontri intende evidenziare come l’utilizzo rispettoso del territorio e delle sue risorse sia un elemento di importanza assoluta per l’economia, la cultura e la stessa identità di un paese civile. “Gli anni del boom economico hanno cambiato profondamente la fisionomia dell’Italia, – commenta Maurizio Sentieri, saggista e docente del Bergese, curatore dell’iniziativa – lasciando, oltre a evidenti squilibri e contraddizioni, un suolo trasformato, spesso negativamente, ancora all’inseguimento di uno sviluppo sostenibile e di lungo respiro. Grazie alla riscoperta della cultura alimentare tradizionale e delle produzioni locali, sta crescendo una nuova sensibilità verso modelli di consumo consapevoli e stili di vita salutari, ecologici e solidali. Il rispetto di se stessi, dell’ambiente e degli altri diventa un elemento sempre più necessario nella definizione della qualità della vita e dell’alimentazione, fattore in cui tradizione e modernità coincidono”. 

Redazione