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| 17 novembre 2018, 12:06

Allarme rosso per inquinamento nel Comune di Genova, in arrivo contromisure dalla Regione

Genova supera da ben otto anni i limiti per il biossido di azoto. Assessore Giampedrone: "Siamo a rischio di condanna da parte della Commissione Europea, dobbiamo intervenire"

Allarme rosso per inquinamento nel Comune di Genova, in arrivo contromisure dalla Regione

È stato approvato oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'ambiente Giacomo Giampedrone, un piano di misure urgenti per la riduzione di alcuni inquinanti legati prevalentemente al traffico veicolare nei comuni di Genova, La Spezia e Busalla dove sono stati registrati, nel 2017, superamenti del limite annuale di biossido di azoto. Per quanto riguarda la città di Genova i limiti sono superati da ben otto anni, motivo per cui la Liguria è interessata da una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea che prefigura una possibile imminente condanna. Per Genova purtroppo nel 2018, anche in seguito al crollo del Ponte Morandi, la situazione è ulteriormente peggiorata. Meno preoccupante la situazione per La Spezia e Busalla, che non sono in procedura di infrazione, dove un intervento che traguardi alla riduzione delle emissioni è comunque necessario.

“Siamo in procedura di infrazione dal 2010 come paese Italia per quanto riguarda il superamento del biossido di azoto – spiega l’assessore Giampedrone – La situazione sul genovese è particolarmente critica e si rendono necessarie misure urgenti sia per garantire una riduzione degli inquinanti in aria sia per rispondere al parere motivato della comunità europea, che è del febbraio 2017 e costituisce l’ultimo appello prima della eventuale condanna in caso di ulteriore inerzia. Per questo, nel documento approvato, abbiamo individuato diverse azioni suddivise in quattro fasi consecutive che decorrono dal febbraio 2019 e si concluderanno nel 2025: le fasi prevedono un incremento progressivo delle limitazioni all’utilizzo di auto e motoveicoli obsoleti, nel caso le prime non risultino sufficienti per rientrare nei limiti di legge. Occorre sottolineare che niente è stato fatto nei dieci anni precedenti né dalla Regione né da altre amministrazioni locali competenti, mentre altre regioni e comuni d’Italia, sullo stesso tema, hanno dato risposte tempestive ed efficaci. Qualcuno politicamente è mancato all’appello e ha la totale responsabilità della situazione che si è creata e a cui la nostra delibera vuole dare risposte concrete. La prima fase prevede azioni da adottare con specifico provvedimento delle amministrazioni comunali che entreranno in vigore obbligatoriamente nei prossimi 90 giorni per La Spezia e Busalla; mentre per Genova, considerando l'emergenza dovuta al crollo del ponte Morandi, diamo facoltà al Comune, nella contezza che si tratta comunque di misure urgenti, di valutare modalità e tempistiche di attuazione delle limitazioni della circolazione per tutta la durata della fase 1, con l’obbligo di intervento a partire dalla fase 2, quindi entro ottobre 2020”.

I superi riguardano a Genova le centraline di Via Buozzi, Via Pastorino, Corso Buenos Aires, Corso Europa, Multedo, oltre alle due postazioni mobili collocate dopo il crollo del Morandi a Borzoli e Sestri Ponente. Alla Spezia è la centralina di via San Cipriano ad aver registrato dal 2017 a oggi i superi. Le altre province liguri registrano situazioni ottimali rispetto ai parametri di riferimento indicati dalla Comunità Europea.

Redazione

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