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Attualità | 16 novembre 2018, 16:14

Riparte da Torino il "Nuovo" Dr. De: crescita artistica per il rapper di Andora

L'artista andorese: "Sono maturato, meno storie di street e di battle e uno sguardo ad un pubblico più maturo, anche over 35"

Riparte da Torino il "Nuovo" Dr. De: crescita artistica per il rapper di Andora

Dr. De, il rapper nato ad Andora e seguito con interesse da Savonanews fin dai suoi esordi nel panorama musicale, oggi è un uomo. È cresciuto artisticamente, professionalmente, umanamente. E il suo percorso di “rinascita” parte da Torino, città ricca di fermenti culturali di ogni tipo nella quale si è trasferito. In questa intervista abbiamo parlato con lui di tante interessanti novità: alcune le sappiamo ma non le possiamo svelare, del resto l’Arte non può essere veramente tale senza una giusta componente di “Effetto sorpresa”; tante altre, invece, sapranno catturare l’attenzione e la curiosità dei suoi fans, ma anche di coloro che ancora non lo conoscono.

Quando è iniziata la tua avventura torinese e quali collaborazioni hai in programma?

“Tutto è partito dal 15 ottobre, mi sono trasferito da solo a Torino, dove avevo già lavorato con il produttore Steve Tarta e il videomaker Mark Tampone.  Steve ha esperienze a Londra e ha lavorato anche negli USA sui mix per le serie tv American Dad e i Griffin. Ora mi sono affiancato al manager Andreas Busin, come me un ligure trapiantato a Torino, mentre al mio nuovo video hanno lavorato Mattia Bonanno e la fashion stylist Gaia Bongiovanni. Sono venuto qua e Torino per fare musica. Ho deciso di lasciare casa mia, i miei affetti, gli amici e i parenti, solo per lavorare ad alto livello in questo settore. E sono felice di avere attorno a me un vero e proprio team come quello che ho elencato: un team senza nome, semplicemente fatto di persone che lavorano su di me e sul mio futuro”.

Prosegue Dr.De: “Dopo il successo del singolo Tutto Bene e dell’album The Secret sta andando davvero tutto bene, in un certo senso quel titolo mi ha portato fortuna. Usciranno presto nuovi singoli, abbiamo lanciato la pagina ufficiale Facebook, sappiamo che è importante la presenza sui social, per questo sono anche su Instagram, dove lancio anche dei Contest tra i follower, arrivano i primi AD su Youtube. Per quanto riguarda la musica posso soltanto svelare che il prossimo singolo si chiamerà Fuego e sarà lanciato con un video girato in una location splendida come Cervinia, in Val d’Aosta, ma anche qui ci sarà qualche piccola sorpresa. Tutto è stato girato in una giornata, uscirà a inizio dicembre e avrà un vero ruolo di lancio per tutto il mio attuale percorso”.

Il “nuovo Dr. De” parte da qui, come ci annuncia lo stesso rapper, rivelando:  “Toglierò tutto quello che c’è su Youtube prima di The Secret. Presto lancerò il mio brand per il merchandising, abbigliamento e gadget”.

Che differenza c’è tra fare musica in una grande città o in una provincia piccola come il Savonese?

“Qui a Torino ho trovato subito un buon riscontro di pubblico, ho fatto due live al Xò Caffè, avremo nuovi contatti e cerchiamo sponsor per il nostro progetto. Nel frattempo per il nuovo video di Fuego abbiamo potuto contare su Ottica Soppa Alassio per gli occhiali, nostro primo sponsor in Liguria. Stiamo facendo un percorso più maturo, parliamo anche a un pubblico più adulto, over 35. 

In Liguria sono molto conosciuto, è un ambiente dove di certo ci sono invidie nel settore, ma anche amicizie. Tutto però è veramente difficile, penso alle 6/7mila visualizzazioni con Tutto Bene, ho faticato molto per raggiungere questi numeri in Liguria, qui tutto è di nicchia. Torino, città del cinema, a livello artistico è avanti, sto conoscendo molti grandi artisti. Non sono ancora nessuno eppure vedo riscontri tangibili, mi riconoscono per strada. In Riviera le pubbliche relazioni sono ancora a zero. A Torino c’è  tanta concorrenza ma anche tanto supporto, ci sono giovani che sentono molta musica nuova, c’è chi ci prova ma non ha talento e sparisce subito, invece c’è chi conquista attraverso un lungo e duro lavoro i suoi fans. Qui è un altro mondo. Tornerò ad Andora quando capirà la mia arte”.

Come influenzerà il tuo sound questa esperienza torinese?

"C’è un team di persone che si dedicano a me, ma non sono qui per prendermi la scena torinese, non rubo la scena a nessuno, sono qui per far conoscere la mia proposta, per creare la mia scena. Se vogliamo dirlo forse sono un po’ più mainstream, ma ne vado fiero. Sto spaziando attraverso un pubblico diverso, anche di giovanissimi, e non voglio sentirmi come un cattivo esempio. Gli ascolti influenzano tantissimo i giovani, io non sono un criminale, sono una persona pulita e voglio che mi conoscano per quello che sono. Il pubblico cresce sempre di più e anche in virtù di questo sto lavorando per lanciare un messaggio positivo”.

Qual è l’opinione che il rap più underground ha oggi dei fenomeni di massa legati al genere, le varie comparsate in tv, ai talent show, sulle riviste di gossip?

“Vengo dall’underground da sempre, ho sempre fatto musica street, sono cresciuto musicalmente in strada, ma rispetto quasi tutti, seguendoli da sempre, conosco le loro storie, anche di quegli artisti che hanno iniziato dal rap underground ma che oggi riescono a vivere di ciò che amano. Vedo che in generale ci si sta muovendo più sul marketing che sull’arte e questo non mi rappresenta. Io mi sto specializzando solo a scrivere e cantare. Lascio il discorso promozionale e di immagine a chi ha studiato per saper fare queste cose. Nei miei cambiamenti mi manca forse il lato più schiettamente underground, ma per quanto riguarda la crescita di tanti rapper bisogna saper esaminare tutte le facce della medaglia: per artisti che puntano a inserirsi nella moda o in tv il ritorno di immagine può essere negativo per chi li segue da una vita e si sente tradito da questa svolta, ma può essere anche una decisione positiva perché chi non conosceva il rap lo ha scoperto solo attraverso questa via. C’è del bene e del male in tutto questo, ma non provo nessuna invidia, anzi ritengo fondamentale rispettare tutti questi artisti per la loro storia, il loro vissuto, il coraggio delle loro scelte. Personalmente mi interessa esplorare un lato meno underground, oggi nel 2019 non si può più vivere solo per strada e di strada. Non è più tutto solo rap battle e free style, si può puntare ad altro. Anche per tutto questo sto lavorando a un nuovo Dr De”.

 

Alberto Sgarlato

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