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Attualità | 15 novembre 2018, 16:32

Finale Ligure: la lotta al punteruolo rosso ancora al centro di molti dibattiti

Si potranno ancora salvare le palme di tipo Canariensis o sarà necessario progettare un paesaggio caratterizzato da nuove alberature?

Finale Ligure: la lotta al punteruolo rosso ancora al centro di molti dibattiti

Dopo un convegno svoltosi recentemente (leggi QUI), uno imminente (leggi QUI) e una commissione consiliare urgente (leggi QUI) il tema del punteruolo rosso approda (e non è certo la prima volta, in questi anni) in consiglio comunale a Finale Ligure.

Ad introdurre il dibattito è Andrea Guzzi, assessore ai lavori pubblici, che spiega: “Il nostro ufficio tecnico ha ancora dedicato intensi mesi di lavoro sul problema. Purtroppo i comportamenti virtuosi e le grandi risorse economiche messe sul tavolo non si stanno ancora rivelando sufficienti a contrastare l’epidemia. Si torna quindi a parlare di un tavolo congiunto con gli altri sindaci, ma stavolta approdiamo ad uno step successivo, guardando al futuro: che cosa si può fare per sconfiggere il parassita?”

Prosegue Guzzi: “Mi ha fatto molto piacere constatare che, oltre ai sindaci che ancora una volta hanno raccolto con piacere l’appello di Ugo Frascherelli, al nostro più recente incontro in ordine di tempo era presente anche la provincia, con la vicepresidente Luana Isella, e la regione, con il capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza e con il vicepresidente del consiglio regionale Luigi De Vincenzi”.

Commenta il consigliere di minoranza Giovanni Ferrari Barusso: “Più che un punto all’ordine del giorno sembra un de profundis. La situazione, devastante, è sotto gli occhi di tutti. Non dubito che sia stato fatto molto, ma da un punto di vista paesaggistico Finale era in un certo senso la ‘Capitale morale’ della Riviera delle Palme. In quanti manifesti pubblicitari d’epoca abbiamo visto fotografato il nostro bel viale alberato? Di quanti spot pubblicitari e servizi televisivi è stato protagonista? O si fa una scelta di testardaggine, per ogni palma uccisa dall’insetto se ne pianta una nuova, sempre Canariensis, nella speranza che in futuro si trovi il trattamento fitosanitario vincente, ma quanto verrebbe a costarci in termini di soldi, continuare a piantumare palme per vederle uccidere? Oppure si comincia a ragionare seriamente sulle possibili alternative. E alla fine mi domando: perché si fanno dei concorsi di idee per riqualificare i marciapiedi di via Brunenghi e, con tutto il rispetto per via Brunenghi, non si fanno per valorizzare il nostro viale lungomare?”

Disappunto è espresso anche da Marinella Geremia: “Ritengo che con una più corretta strategia si sarebbero potuti conquistare migliori risultati spendendo meno”.

E, a proposito di migliori risultati, Simona Simonetti porta la testimonianza del vicino Comune di Ceriale: “Ho chiesto un parere agli uffici, a Ceriale hanno 74 Canariensis, 8 palme di altri tipi e fino ad ora sono riusciti a contenere la percentuale di abbattimento sotto il 16% grazie a un protocollo sperimentale del CeRSAA che sta dando ottimi risultati. Quindi le cure, seppur in fase di valutazione, esistono. E vorrei ricordare che nell’Ufficio Tecnico di Ceriale lavora l’architetto Diego Rubagotti, che fa parte anche del consiglio dell’Unione dei Comuni del Finalese, quindi avete anche un canale diretto al quale chiedere consigli. Sia chiaro che io, come tutti voi, condivido il desiderio di combattere questa grave emergenza, ma a mio avviso qui l’argomento è stato proprio posto male: non deve essere un ‘che cosa abbiamo fatto’, autoassolversi non è necessario, bisogna cercare di essere propositivi per il futuro. Il verde è un patrimonio importante anche sul piano urbanistico: le alberature, ad esempio, mascherano tante brutture architettoniche imperdonabili accumulatesi negli anni”.

Davide Badano (capogruppo M5S), elenca i molti eventi organizzati o tuttora in fase di organizzazione sul tema e si domanda: “Ognuno presenta i propri consulenti, le proprie proposte, i propri esperti, ma perché invece non diamo il via a un vero tavolo unico, una conferenza, un dibattito sul tema, facendo confluire in questo progetto tutte le risorse e condividendo esperimenti ed esperienze? Restare rigidi ognuno sulle proprie posizioni non porterà mai da nessuna parte”.

Marinella Orso, assessore all’urbanistica, sottolinea: “Anche io sono d’accordo sul fatto che il verde sia fondamentale in ambito urbanistico, infatti ritengo che sia un tema che sta particolarmente a cuore di questa amministrazione fin dal suo insediamento. Per questo ritengo che sarà necessario un ‘Piano del Verde’ che coinvolga professionisti di ogni categoria, dagli architetti agli agronomi, per ragionare tutti insieme su un progetto paesaggistico strutturato. Il verde ha innumerevoli funzioni positive, non certo soltanto quella estetica”.

E Andrea Guzzi conclude con un appello: “Facciamo fronte comune. Vogliamo tutti il bene del paesaggio e sconfiggere il parassita”.

Alberto Sgarlato

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