Non riposano in pace. Proprio per nulla. I defunti del cimitero di Pegli giacciono in tombe invase da erbacce, lungo viottoli diroccati, scale rotte, lapidi devastate. Sporcizia e fogliame un po’ ovunque. Un triste abbandono che dà ancor più il senso di morte, che toglie ogni speranza, sia cristiana che umana. Qui non c’è vita, non ve n’è alcun segnale. Nessuna manutenzione, nessun riguardo, niente di niente.
Il colpo di grazia l’ha dato il vento fortissimo dei giorni scorsi. Molti alberi si sono spezzati, i loro rami sono caduti sulle tombe, molte di esse sono irraggiungibili. Il camposanto di Pegli non è mai stato in condizioni così disastrose. Lo dicono i suoi frequentatori, più o meno abituali, lo testimoniano le numerose fotografie che circolano sui social network.
Anche i morti finiscono su Facebook, scelta estrema di chi vuole denunciare, con forza, una situazione sempre più grave. Gli scatti più recenti li ha pubblicati sulla propria pagina Mauro Avvenente, consigliere comunale pegliese. E rappresentano perfettamente quanto descritto a parole. Ne basterebbe una sola, a fungere da riassunto per tutte: vergogna.
Così il rappresentante di Tursi, uno che non sta mai fermo a guardare, ha preso per l’ennesima volta carta e penna. Per l’ennesima volta ha scritto un’interrogazione a risposta immediata all’assessore comunale Matteo Campora, che ha la delega sui cimiteri. “A seguito della tempesta di vento che ha colpito Genova nelle settimane scorse - scrive Avvenente - il cimitero di Pegli è stato particolarmente colpito da danneggiamenti causati dalla caduta di alberi, con tombe distrutte e percorsi pedonali resi impraticabili. Considerando che i cittadini sono impossibilitati a visitare i propri cari, chiedo all’assessore quali azioni intenda assumere con urgenza per il ripristino delle condizioni di sicurezza, a tutela dei cittadini”.
Secondo Avvenente, “la situazione dei cimiteri del Ponente è un po’ critica da tutte le parti. Ma certamente quello di Pegli è il messo peggio. C’è uno stato di abbandono notevole e certi passaggi sono pure molti rischiosi. C’è il pericolo che avvenga qualche incidente, e poi sarebbe il Comune a doverne pagare le conseguenze”.
Il consigliere comunale ricorda di aver affrontato la questione parecchie volte, anche durante il precedente ciclo amministrativo, quando era presidente del Municipio VII Ponente. “Ho sempre sostenuto - afferma - che Pegli sia anche un cimitero di un certo valore dal punto di vista storico artistico. Mi riferisco, in particolare, al cosiddetto ‘cimitero degli stranieri’, dove ci sono tombe di illustri inglesi e francesi che venivano a Pegli a fare le vacanze, quando questa località era rinomata come meta balneare in tutta Europa. Finché c’è stato in vita don Benedetto Pastorino, molte famiglie di quei defunti mandavano una cifra annuale alla parrocchia di San Martino, perché ci si occupasse del mantenimento delle tombe. Ora sono passate le generazioni e tutto rischia di andar perduto. Non solo la memoria, ma anche il valore artistico di certe sculture presenti. E’ un vero peccato”.
Soluzioni? “Ci vorrebbe un progetto che potesse poi attingere a fondi speciali per la cultura. Ma prima di tutto servirebbe ritrovare la passione per queste cose. Al di là delle tombe ‘artistiche’, comunque, è indispensabile anzitutto che il cimitero torni a essere funzionale per chi viene a visitare i propri cari. E, quindi, che sia un ambiente ordinato, pulito e soprattutto sicuro”.
Non solo a Pegli il maltempo ha fatto danni. Il cimitero di Crevari, ad esempio, è rimasto chiuso per parecchi giorni. Anche qui sono cadute decine di alberi. L’intervento di pulizia è stato eseguito nei giorni scorsi. Attualmente, tutte le zone sono accessibili, “a parte un unico tratto in basso sul quale interverrà Aster”, riferisce Matteo Frulio, assessore municipale ai Lavori Pubblici.
Più complessa la situazione del cimitero di Voltri, che necessita di interventi strutturali notevoli, in particolar modo nel suo livello più alto, attualmente chiuso al pubblico. “Due campi - dice Frulio - sono aperti. Lunedì inizieranno i lavori che interesseranno i colombai e, successivamente, si passerà ai campi dei bambini”.