- 14 novembre 2018, 19:19

L'allarme di Rossetti: "Toti non aiuta Amiu e scarica problemi su azienda e Comune"

Il consigliere regionale del Partito Democratico: “Genova è invasa dalla spazzatura, inutile Giampedrone lo neghi. Il decreto Toti del 26 settembre on coglie il problema e non risolve l'emergenza"

La Regione non fa quello che dovrebbe per consentire d Amiu di uscire dalla situazione di profonda crisi che sta attraversando a causa del crollo del ponte Morandi, e nel frattempo Genova affoga nella spazzatura che si accumula attorno ai cassonetti: questa la posizione del consigliere regionale del Pd Pippo Rossetti.

"Malgrado i tentativi dell'assessore Giampedrone la città di Genova, escluso il levante, rimane invasa dalla spazzatura - scrive Rossetti in un a nota stampa - Il decreto del commissario Toti del 26 settembre citato dall'assessore,  non coglie l'emergenza e l'urgenza della situazione. Consentire un'attività di stoccaggio su compattatori (scarrabili e/o cassoni scarrabili) per il raggiungimento dei carichi utili per il trasporto, da parte di Amiu, nelle aree di via Ungaretti (Pegli), via Bressanone (Sestri Ponente), via Bartolomeo Bianco e via Adamoli, non è sufficiente. Giampedrone non può ignorare che queste aree già esistevano (con scarrabili). Ma non sono centri di conferimento e quindi alcune persone, sbagliando, scaricano gli ingombranti per strada. Soprattutto i centri citati hanno limiti di capienza e non hanno presse. Un commissario deve essere in grado di fare in modo che la pressa distrutta sotto il Morandi venga sostituita e che ci siano nuove aree per conferire sfalcio, legna e ingombranti".

"Se la 'rumenta' a Genova è un'emergenza allora va trattata come tale e non basta usare ciò che c'era prima - aggiunge Rossetti - Spiace constatare che, evidentemente, il Presidente della Regione non sta aiutando Amiu e scarica sull'azienda e sul Comune di Genova la grave situazione. Perché o i centri di conferimento sono sufficienti, e allora qualcuno potrebbe pensare che Amiu non sa lavorare, o i centri non sono adeguati e allora Toti deve prevederne altri. In ogni caso sono dinamiche da corto circuito di cui solo loro sono responsabili".

Redazione