La questione Ata è particolarmente complessa a Savona, sul punto in una nota Danilo Bruno dei Verdi savonesi afferma:
"In queste ore, mentre il PM di Savona ha chiesto che venga respinta la proposta di concordato presentata da ATA al Tribunale noi Verdi vogliamo esprimere in primo luogo la nostra solidarietà a lavoratori e lavoratrici aziendali, che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.
Nel contempo vogliamo rammentare che da anni sia con il centrosinistra che con il centrodestra abbiamo denunciato l’insufficienza dell’azione di ATA e soprattutto la necessità di un netta svolta nella gestione dei rifiuti verso la differenziata spinta e porta a porta.
Dinanzi alla gravità della situazione abbiamo pure avviato un esposto alla Corte dei Conti dinanzi all’inerzia del Comune, che non si poneva tra gli obiettivi del piano pre-dissesto il raggiungimento degli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata e abbiamo avviato una indagine conoscitiva sulla situazione di Cima Montà poiche’ evidentemente i costi di trattamento post-discarica non potevano che essere a carico del bilancio comunale però in arco di tempo trentennale.
A questo punto chiediamo una urgente riunione del Consiglio Comunale, che si impegni alla conservazione dei posti di lavoro e soprattutto avvii una radicale riforma aziendale con conseguenti dimissioni dell’attuale consiglio di amministrazione e predisposizione di un piano per la raccolta differenziata spinta,il riuso e la riduzione della produzione dei rifiuti.
Nel contempo occorre affrontare serenamente la vicenda di Cima Montà, valutando le risorse da porre a bilancio e le ragioni per cui forse prima non siamo mai state messe, accertando eventuali responsabilità politiche ed amministrative.
ATA è un patrimonio collettivo della città di Savona e non può morire o essere privatizzata in questo modo poiche’ riteniamo che sia ancora possibile salvarla se il Comune vuole effettivamente fare uno sforzo collettivo nell’interesse della città.