Attualità - 13 novembre 2018, 09:36

A Borghetto Santo Spirito le commemorazioni della strage di Nassiriya (FOTO)

Ricorda il sindaco Canepa: "I Carabinieri e i Militari di Nassiriya erano soldati di pace. Essi non hanno portato violenza al popolo iracheno, ma soccorsi umanitari, ordine pubblico e speranza civile"

Si sono svolte ieri, 12 novembre, davanti al monumento ai Caduti di Nassiriya di Borghetto Santo Spirito, le commemorazioni per i quindici anni di questa tragedia che ha profondamente segnato il mondo.

Commenta il primo cittadino Giancarlo Canepa: "Sono già passati 15 anni.

Erano le 10.40 del 12 novembre 2003 quando a Nassiryia un camion cisterna  carico di esplosivo scoppiò davanti alla base militare italiana situata in quella località irachena provocando l’esplosione del deposito munizioni e la morte di ben 28 persone tra carabinieri, militari e civili, 19 italiani e 9 iracheni. Un attacco vile e meschino, un prezzo altissimo pagato dalle nostre Forze Armate e in particolare dall'Arma dei Carabinieri, una ferita al cuore della nostra nazione.

La commemorazione odierna ha lo scopo di  tenere viva la memoria di un sacrificio reso nell’adempimento del dovere, al servizio del Paese e a favore dell’intera comunità internazionale e del popolo iracheno oppresso dalla tirannia. Lo scopo dei nostri militari era quello di restituire sicurezza e condizioni di vita più dignitose a una popolazione che versava in grossa difficoltà.

I caduti di Nassiryia meritano massimo rispetto ed onore assoluto ed è per questo che oggi non possiamo  dimenticare e deprecare che ci fu anche chi volle sfregiare il loro ricordo  inneggiando agli attentatori e auspicando il ripetersi di simili stragi. Sono stati episodi squallidi e incommentabili ma per fortuna isolati. La parte migliore dell’Italia, per fortuna maggioritaria, ogni 12 novembre continua a tributare loro una commossa riconoscenza unendosi in un sentimento di forte unità nazionale.

Borghetto non vuole dimenticare e non dimenticherà mai i martiri di Nassiriya!

Voglio elencare i loro nomi:

I Carabinieri:

Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante. Giovanni Cavallaro, sottotenente. Giuseppe Coletta, brigadiere. Andrea Filippa, appuntato. Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente. Daniele Ghione, maresciallo capo. Horacio Majorana, appuntato. Ivan Ghitti, brigadiere. Domenico Intravaia, vice brigadiere. Filippo Merlino, sottotenente. Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante. Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante.

I militari dell'esercito: 

Massimo Ficuciello, capitano. Silvio Olla, maresciallo capo. Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore. Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto. Pietro Petrucci, caporal maggiore.

I civili: 

Marco Beci, cooperatore internazionale. Stefano Rolla, regista.

La memoria del loro sacrificio, simbolo dei più alti valori morali, deve necessariamente essere di esempio, guida e riferimento per tutti noi e soprattutto per i più giovani.

I Carabinieri e i Militari di Nassiriya erano soldati di pace. Essi non hanno portato violenza al popolo iracheno, ma soccorsi umanitari, ordine pubblico e speranza civile. Non hanno costruito campi di concentramento, ma scuole, ospedali, reti idriche e altri servizi pubblici. 

Onore a chi ha servito la patria fino al sacrificio di se stesso!

Onore ai caduti di Nassiryia! Viva l’Arma dei Carabinieri! Viva l’Italia!”

Comunicato Stampa