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Eventi | 10 novembre 2018, 17:56

Pier Paolo Cervone ci racconta una "Finale mai vista"

L'evento, in programma per il 23 novembre a Finalborgo, è a cura dell'Associazione Emanuele Celesia Amici della Biblioteca e del Museo del Finale

Pier Paolo Cervone ci racconta una "Finale mai vista"

L’Associazione Emanuele Celesia Amici della Biblioteca e del Museo del Finale, con il patrocinio del comune di Finale Ligure e la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e della Biblioteca Mediateca Finalese, organizza la presentazione del libro “Finale mai vista”, pubblicato dall’editore genovese De Ferrari, Venerdì 23 novembre alle ore 21,00 presso l’Auditorium di S. Caterina a Finalborgo.

Il libro raccoglie 440 fotografie e cartoline, rare e in gran parte inedite, appartenenti alla collezione di Roberto Zunino detto “Tokyo” e alla Banca delle Immagini, sezione speciale della biblioteca civica che, da un decennio, ha avviato un progetto di raccolta e conservazione del patrimonio iconografico che ha per soggetto Finale e la sua gente.

Nella “Banca”, dove chiunque può depositare, anziché denari, immagini originali o in formato digitale, con il tempo sono confluite diverse collezioni di famiglie finalesi e di fotografi che hanno operato in Liguria e a Finale, come l’artista Piero Vado e, di recente, Mario Barbagianni che fu fotografo ufficiale della Piaggio.

Da questo patrimonio in passato erano scaturite una mostra e un libro “Finale in famiglia” sempre edito da De Ferarri, che suscitarono un grande interesse.

 

Finale mai vista” propone un percorso ideale che, dall’estremo Ponente di Finale Ligure, rappresentato dal “Garbasso” della Caprazoppa, si spinge oltre Varigotti, fino a Capo Noli intravisto dalla Baia dei Saraceni. Un viaggio geografico che il lettore è invitato a compiere, procedendo nei luoghi che si susseguono da Ovest ad Est di Finale, ma anche un viaggio temporale. Attraverso i capitoli del libro, si incontrano, infatti, tanti Finalesi, persone e gruppi di vario genere che, in momenti molto diversi e lontani, hanno avuto a che fare con quei luoghi.

Alla fine del percorso sarà inevitabile constatare quanto è cambiata Finale nell’arco di un secolo e, al tempo stesso, sarà difficile sfuggire alla nostalgia suscitata da molte di queste fotografie. Dunque un libro che “commuove, che fa rimpiangere occasioni perdute, che è un inno alla vita”, come si dice nella prefazione, ma che pone, sottotraccia eppure con forza, una domanda: “Cosa del nostro passato era così bello e realmente importante da  non essere solo oggetto del nostro comprensibile rimpianto ma meritevole di essere recuperato?”.

Al libro, curato da Flavio Menardi Noguera hanno collaborato e contribuito con una serie di testi Mario Berruti, Pie Paolo Cervone, Giuseppe Testa, Roberto Bottini e Roberto Simonetti. Durante la presentazione saranno proiettate molte delle immagini pubblicate nel volume.

 

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