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| 05 novembre 2018, 13:58

Cedimento della diga al porto di Rapallo: dal Codacons esposto in Procura e lettera al management dello scalo

L'associazione in difesa dei consumatori: "Cede la diga del porto Carlo Riva di Rapallo ma non si vede ferro. Era cemento armato?". E lancia la class action per i danneggiati

Cedimento della diga al porto di Rapallo: dal Codacons esposto in Procura e lettera al management dello scalo

E' certamente un quesito inquietante quello che si pone pubblicamente il Codacons: "Cede la diga del porto Carlo Riva di Rapallo ma non si vede ferro. Era cemento armato?". Sulla base di questo dubbio il Codacons ha scritto all'amministrazione dello scalo e ha presentato un esposto in procura, promuovendo nel contempo una class action per cui è in corso la raccolta delle adesioni.

"Continua la querelle del Golfo del Tigullio - scrive l'associazione in un comunicato stampa dedicato alla questione - Centro nevralgico del dibattito è la cornice del Porto Carlo Riva di Rapallo, la cui diga di protezione è crollata durante la recente mareggiata, causando la distruzione ci centinaia di imbarcazioni ormeggiate e mettendo a repentaglio la vita di decine di persone. Tanti, troppi i privati che rischiano di farci le spese in un gioco di rimbalzo di responsabilità che sembra essersi innescato tra i privati stessi, il porto e le assicurazioni dei natanti".

"Parrebbe infatti  - prosegue il Codacons - che la forza del mare non sia stata tale da giustificare il crollo della diga e che questo, quindi, sarebbe dovuto a una realizzazione inadeguata dell'opera (risalente al 2000). Testimoni riferiscono infatti che tra le macerie non vi sia traccia di ferro e che quindi la diga non sarebbe stata costruita in cemento armato. Le assicurazioni degli armatori sarebbero già intervenute con i propri periti che, da alcune indiscrezioni, confermerebbero tali fatti. In ogni caso, delle due l'una: o la protezione era insufficiente, e dunque dovrà rispondere dei danni il porto, oppure se la protezione era sufficiente dovranno rispondere le assicurazioni dei natanti".

"Sicuramente il peso dei danni non dovrà ricadere sui privati che confidavano di avere affidato la propria imbarcazione ad un porto sicuro e di essere adeguatamente assicurati in caso di eventi naturali e/o danni allo scafo - si legge ancora nella nota stampa - In ragione di ciò il Codacons fa esposto alla Procura della Repubblica perchè si faccia chiarezza sul tipo di realizzazione della diga, sulla manutenzione della stessa e sulle eventuali responsabilità del porto Carlo Riva di Rapallo". L'associazione ha anche scritto al Porto Carlo Riva di Rapallo perchè fornisca al Codacons i documenti relativi alla realizzazione della diga, ad eventuali perizie svolte e copia della polizza e le condizioni generali di contratto stipulate con l'assicurazione per danni ai natanti.

L'associazione comunica inoltre la possibilità per i danneggiati di avvalersi della casella di posta elettronica info@codaconslombardia.it e del numero telefonico 02.29419096 per denunciare problemi o esigenze di supporto.

Redazione

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