- 05 novembre 2018, 17:51

Ai Giardini Luzzati debutta il progetto Rap Metrò

Nasce il nuovo progetto dei creatori di "Rap for the bridge". Appuntamento ai Giardini Luzzati sabato 10 novembre alle 21.30

I creatori della manifestazione "Rap for the bridge" battezzano sabato 10 novembre il loro nuovo progetto, nato dalla sinergia tra i Giardini Luzzati, da sempre molto attenti ai fenomeni giovanili e alle esperienze musicali che partono dal basso, e i ragazzi di “In20Eventi”, che da Certosa stanno mettendo le basi di una solida organizzazione composta da esperti della scena genovese rap-trap e scout di talenti emergenti dalle grandi potenzialità. Gli organizzatori di “Rap For the Bridge”, infatti, oltre a conoscere bene il panorama musicale hanno una predisposizione naturale a creare reti territoriali.

Appuntamento dunque con la prima tappa di Rap Metrò per sabato 10 novembre alle 21.30 ai Luzzati: ad aprire la serata alle ore 21:30 il dj set di Matteo Palumbo. Seguono la Scuderia 90 (Doglee, Jambo, Sguardo, Dunbo, Mars, Ya'ng Shock, Noil Amser), e le due special Guest Nader & Bresh.

Questo ciclo di eventi, infatti, vuole essere un “ponte virtuale tra periferia e centro città - spiegano gli organizzatori - tra il ponente cittadino in gran difficoltà per mobilità e risorse e il centro storico ricco di tesori da scoprire, soprattutto attraverso l'uso della metropolitana, che nel weekend ha il prolungamento orario esteso fino all'una di notte. Ciò non solo consente di potersi muovere da una parte all'altra della città senza dover utilizzare mezzi propri, ma anche, si spera, di limitare al minimo le possibilità di incidenti stradali tra i più giovani".

Dice Marco Montoli, presidente dei Giardini Luzzati: “Portare i ragazzi della Valpolcevera in centro città per ascoltare la loro musica preferita e contemporaneamente continuare ad organizzare eventi in zona Certosa/Rivarolo ha come obiettivo quello di creare un'aggregazione sana e consapevole per gli under 18, nel conoscere e frequentare la propria città, che spesso non conoscono per le sue bellezze ma solo per i locali che la popolano. Pertanto è fondamentale ascoltare i nuovi linguaggi dei giovanissimi, comprenderne bisogni e dinamiche per attivare processi di contaminazione positiva, come per esempio far scoprire le bellezze del centro storico e al contempo dare la giusta attenzione ai fenomeni culturali emergenti offrendo al pubblico cittadino un momento di scambio culturale e sociale reciproco”.

Nader, classe 1989, considerato a tutti gli effetti uno dei pionieri della trap in Italia. Nato e cresciuto a Molassana, oggi fa parte di Drilliguria, collettivo composto da rapper che vivono, e raccontano in rime, le strade della periferia genovese. Il movimento, oltre a Nader, comprende molti artisti della scuola genovese: Bresh, Tedua, Disme, Vaz Tè, Izi, Sangue, Nebbia e Ill Rave.

Alla domanda su cosa significhi fare Rap oggi e cosa non solo rappresenti Genova nella sua musica ma quali possibilità intravede per il futuro della nostra città in un momento di grande incertezza e fragilità risponde così: “Fare Rap per me oggi ha lo stesso fine che aveva un tempo: elevare i quartieri difficili. Dare una speranza a chi aveva una fine scontata. Genova di un tempo rappresentava la musica con la M maiuscola. La Genova di oggi non dice nulla per me, ma ognuno ha i propri gusti, a qualcuno piacerà!” e prosegue “...per il futuro non sono ottimista ma se riesco a fare i soldi con la musica vado a vivere altrove. Quindi ora mi concentrerò su me stesso e speriamo bene. Volevo ringraziare per l'opportunità concessami. Solitamente dovevo organizzare io per cantare, se no ero tagliato fuori. Bella per tutti!”.

Una visione collettiva e comunitaria di questo viaggio musicale ce la fornisce il giovanissimo rapper bogliaschino BRESH, all'anagrafe Andrea Brasi. Classe 1996 cresciuto nel mito di De Andrè, nel dicembre 2013 pubblica il suo primo mixtape dal titolo “Cosa Vogliamo Fare”, con il supporto dello Studio Ostile Records di Marassi. È membro della Zona 4 Gang, crew milanese e ha collaborato, tra gli altri, con tre membri della crew genovese Wild Bandana ovvero grandi nomi come Tedua, Izi e Sangue.

Cosa sono per lui la musica e Genova lo racconta con queste parole: “Il Rap rappresenta la stessa cosa che rappresentava quando ho iniziato, cioè l’obbligo di manifestare in forma scritta e cantata sensazioni che non meritano di restare inedite. Genova è la madre, è piena di sfaccettature inedite da svelare e condividere col resto d’Italia. Ed è proprio in momenti come questi che ognuno dovrebbe dare una mano con quello che può e noi lo facciamo con la Musica senza che ci pesi. Genova è destinata a crescere, me lo sento, certo i fattori ambientali non facilitano e i governatori locali non devono fare neanche un passo indietro. Non ci si può permettere che le loro tiritere dai tempi giurassici gravino sui genovesi”.

Infine sui colleghi e sul panorama musicale ligure dice: “Durante le sessioni di studio pomeridiane ci si conosce, ci si capisce, e data l’unione che c’è tra tutti noi in questo momento sono convinto che il lato personale e umano sia stato fondamentale nell’averci resi quelli che siamo. Io da Bogliasco, Vaz Tè da Palmaro, Tedua e Izi da Cogoleto, Disme da La Spezia, Nader da Molassana, lì ci siamo conosciuti e siamo subito diventati quasi una compagnia”.

Un messaggio di speranza ed unione che promette bene. La Scuola RAP/TRAP genovese non solo è forte e consolidata ma  crescerà ancora.

Redazione