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Attualità | 02 novembre 2018, 17:56

Finale Ligure, i giostrai: "Siamo disperati, ma saremo positivi e collaborativi"

Riorganizzato il Luna Park su spazi ridotti. Il portavoce Roberto Claudi: "Rischiamo di perdere incassi, ma al tempo stesso capiamo che il sindaco ha a cuore la sicurezza"

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Questa è una di quelle classiche situazioni in cui hanno ragione tutti: stiamo parlando della riorganizzazione del Luna Park Finalese, collocato nelle sole piazze cittadine prive di alberature per evitare che queste, minate nel tronco dal forte vento dei giorni scorsi, cadano sulle attrazioni con conseguenze inimmaginabili (leggi articolo QUI).

Ha ragione il sindaco Ugo Frascherelli quando dice che la sicurezza dei cittadini deve venire prima di ogni altra cosa. Del resto, a ragion veduta, chi rischierebbe un albero in testa per andare su una giostra?

Ma hanno ragione anche i giostrai quando affermano che minori spazi per il Luna Park equivalgono a minori incassi. Questa “rimodulazione”, unita al maltempo, potrebbe rappresentare una seria ipoteca sul ricavato delle festività natalizie.

Roberto Claudi fa da portavoce dei giostrai finalesi ed è anche presidente dell’area Piemonte-Lombardia  dell’associazione di categoria.

Come avete accolto questa notizia?

“Ovviamente con disperazione. Ci sono famiglie che contano molto su questi mesi di lavoro. La nostra permanenza in Liguria si articola in due importanti fasi: l’8 dicembre (ponte dell’Immacolata Concezione) e il periodo natalizio. Una ventina di nuclei rimane a Finale per tutto questo periodo, mentre altri fanno una delle due tranche, spostandosi poi ad esempio ad Alassio o a Rapallo. Pensare di riorganizzarci rapidamente altrove non è fattibile: tra burocrazia e procedure di legge ci sono tempistiche dai quattro ai sei mesi. Giovedì incontreremo il sindaco e le autorità, noi per primi non vogliamo mettere le nostre famiglie e le nostre attrezzature a rischio. Vogliamo però capire queste piante quanto margine di instabilità hanno e siamo disponibili a trovare ogni possibile soluzione con il Comune. Quando mi ha chiamato l’ufficio commercio stamattina per darmi questa notizia mi tremavano le gambe: non solo perché sapevo a che cosa sarei andato incontro con la mia attività, ma perché pensavo a doverlo comunicare ai miei colleghi e in un certo senso univo il loro dolore al mio”.

Quali sono le vostre proposte alternative?

“Siamo aperti a qualsiasi proposta, andiamo a questo incontro con la Giunta di Finale Ligure prima di tutto per ascoltare. Preferiamo prima conoscere e capire, dopodiché sulla base dei problemi riscontrati lavoreremo tutti insieme sulle soluzioni. Capiamo che il problema c’è e capiamo che il sindaco vuole e deve tutelare la sicurezza. Per questo vogliamo proporci in un’ottica costruttiva e positiva”.

Avete fatto una stima dei mancati incassi?

“La settimana scorsa ho pagato l’allaccio, 800 euro in anticipo. Tra l’8 dicembre e Natale per 35 famiglie si pensi solo ai costi di fornitura elettrica. E poi è come togliere due mesi di lavoro a un bar, a una tabaccheria, a un operaio. Si tratta di una parte forte delle nostre entrate. In inverno è anche difficile trovare situazioni alternative: Finale Ligure ha un clima mite, ma anche se ipoteticamente riuscissimo a spostarci in altre località del Nord Italia non sarebbe la stessa cosa. Con temperature più rigide e quindi meno clienti non copriremmo nemmeno le spese”.

Alberto Sgarlato

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