La scena dell'area portuale di Rapallo e del lungomare ha contorni apocalittici dopo l'ondata di maltempo eccezionale che ha funestato la Liguria.
Occorre rimboccarsi le maniche. Decidere come sgombrare i relitti e poi pensare ai danni immensi; alla ricostruzione della diga e del porto in intesa col demanio e concessionari; potrebbe essere ampliata la concessione. A parlare devono essere le parti interessate. Per Rapallo in ogni caso, con il porto Carlo Riva in quello stato, un grave colpo al turismo. Anche negli altri centri del Tigullio ci sono danni enormi lungo le coste.
Decine di superyacht, motoscafi e barche a vela sono state schiantate sulla scogliera del lungomare, intorno a quella dell'antico castello e sulla spiaggia. La diga del porto turistico Carlo Riva della città ligure è in parte crollata a causa della violenza della mareggiata, ieri, e di lì è cominciata una sequela di danni.
Molte imbarcazioni, di proprietà di alcuni dei più noti imprenditori italiani e stranieri, hanno rotto gli ormeggi finendo a terra. Anche uno yacht di proprietà della famiglia Berlusconi è tra le barche affondate a Rapallo. La conta dei danni è appena aperta: si parla di vari milioni di euro.