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Attualità | 28 ottobre 2018, 17:35

Savona, il messaggio del Vescovo nella veglia d'apertura per l'anno pastorale: "Chiesa generativa e ospitale"

Sono i concetti emersi ieri sera in Duomo durante la veglia di apertura dell’anno pastorale. La pioggia non ha scoraggiato la partecipazione alla preghiera assieme al Vescovo Marino: “Due le urgenze: l’ascolto dei giovani e il ruolo della donna nella comunità ecclesiale”

Savona, il messaggio del Vescovo nella veglia d'apertura per l'anno pastorale: "Chiesa generativa e ospitale"

Una fede “alleata” della gioia della vita e una chiesa generativa e ospitale: sono i sogni che il vescovo ha consegnato alla diocesi durante la veglia d’inizio anno pastorale svoltasi ieri sera in Cattedrale. La preghiera ha avuto un momento forte anche nelle testimonianze su un’esperienza missionaria in Bolivia e sul cammino dei giovani verso l’incontro con Papa Francesco a Roma. Due voci femminili – Francesca Bartoli e Debora Geido – che ben si sintonizzavano con l’auspicio espresso nell’omelia da monsignor Gero Marino di “ripensare il ruolo della donna nella chiesa”.

La fitta pioggia non ha scoraggiato la partecipazione alla veglia “Cominciare e ricominciare”: un’assemblea variegata, composta da persone impegnate nella catechesi, nell’animazione dei ragazzi, nel servizio come capi scout, ma anche da tanti laici senza specifici ruoli.

La veglia, animata sul fronte musicale dall’équipe della pastorale giovanile diocesana, prevedeva l’alternanza di letture bibliche, canti, monizioni, testimonianze e preghiere (una, celebre, di san Paolo VI) ed è culminata nel rito del mandato agli educatori alla fede. Due simboli – le candele nella processione d’ingresso e gli spaghi da annodare fra loro – hanno rappresentato i contenuti della veglia, terminata con la consegna della lettera pastorale e con l’invito alla scuola di preghiera del vescovo.

Nel suo intervento, il vescovo ha preso spunto dai verbi che danno il “la” alla sua seconda lettera pastorale, cominciare e ricominciare. “Quelli che vogliamo trafficare quest’anno – ha affermato – sono i verbi della vita di tutti e ci ricordano che i dinamismi dell’esistenza reale”. Da qui il suo invito a ritrovare “una fede alleata della gioia della vita, una fede umana e attuale”.

“Due soprattutto mi sembrano le urgenze – ha esplicitato monsignor Gero – l’ascolto dei giovani e il ruolo della donna nella comunità ecclesiale”. Tutto ciò significa, secondo il vescovo, promuovere una Chiesa generativa e ospitale, che trova soprattutto nei sacramenti e nei cammini di iniziazione cristiana la sua attitudine a far crescere la vita.

Comunicato Stampa

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