Una parte dell’area di Fondega Sud a Multedo sarà a servizio di Amiu, a partire dai prossimi giorni. A nulla sono servite le proteste dei cittadini, già preoccupati per l’ulteriore ‘stress’ del casello autostradale di Genova Pegli, a seguito del crollo di Ponte Morandi.
Ora, oltre al transito di parecchi mezzi pesanti, alla pericolosità delle strisce pedonali e dell’incrocio con via Pacoret, ai tir che imboccano la strada contromano, a quelli che si sfiorano nelle strette curve a gomito dello svincolo, via dei Reggio dovrà sopportare anche il transito, su e giù, dei mezzi che si occupano dello smaltimento dei rifiuti. L’opzione Multedo, che era stata inizialmente scartata, è poi tornata d’attualità. Lo conferma il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti: “L’area di Fondega Sud di Eni ospiterà l’unità territoriale di Amiu, quella che in precedenza si trovava in via Ronchi, quindi sempre a Multedo. Si tratta di uno spostamento provvisorio, in attesa di una soluzione definitiva, per far fronte all’emergenza creatasi in questi mesi”. Chiarotti assicura che si tratta di un’opzione leggera: nessun centro di stoccaggio dei rifiuti, come prospettato in prima battuta, “ma solo i piccoli porter, che verranno parcheggiati qui. Lavoreranno nell’area circa venticinque operai, quindi sarà una cosa minimale”.
Tanto basta, però, a far infuriare i residenti della zona. Che in tutte le maniere avevano cercato di spiegare che via dei Reggio è già sin troppo trafficata e che ogni ulteriore transito di mezzi sarebbe stato sconsigliabile, oltre che inopportuno. Anche perché aumenta la pericolosità di una strada già ad altissimo rischio. Peraltro, la parola ‘provvisorio’ pronunciata in riferimento a Multedo, da queste parti fa venire ancor di più l’orticaria. Perché è la stessa associata al famigerato casello autostradale più pericoloso della città, che è tale, cioè ‘provvisorio’, da più di cinquant’anni. I cittadini poi, abituati da tempo a sole brutte notizie, temono che ‘da cosa nasca cosa’: ovvero che l’attività di Amiu, invece di essere temporanea, possa diventare via via sempre più pesante. Intanto, sul fronte casello il Comitato Multedo per l’Ambiente prosegue la sua battaglia. Nei giorni scorsi, il presidente Goffredo Ferelli ha scritto una lettera molto diretta e inequivocabile alla Direzione Primo Tronco di Autostrade per l’Italia, inviandola anche, per conoscenza, all’assessore alla Viabilità del Comune di Genova Stefano Balleari, al suo collega alla Sicurezza Stefano Garassino, al sindaco Marco Bucci, al presidente del Municipio VII Ponente Chiarotti e al consigliere comunale Fabio Ariotti.
“A mezzo di notizie di stampa - scrive il Comitato riferendosi all’articolo de ‘La Voce di Genova’ - siamo venuti a conoscenza di un impegno preso dalla vostra direzione di inibire al traffico in uscita del casello di Pegli i mezzi con altezza superiore a metri 3,50. Siamo lieti che questa misura che accoglie indirettamente le nostre istanze dello scorso marzo venga annunciata”. Ferelli però fa presente che “secondo il consigliere Ariotti tale impegno è di natura indefinita nel tempo di implementazione. Per questo richiediamo di identificare una data precisa di implementazione nell’immediato futuro, informandoci di questi piani temporali. È inutile aggiungere che questa misura sia particolarmente urgente al fine di evitare incidenti come quello dello scorso marzo, dove ha perso la vita un nostro concittadino, oltre ad evidenziare continui ingorghi in via dei Reggio, causati appunto dal doppio transito di mezzi pesanti in una viabilità non idonea”.
Anche Gian Piero Cellerino, del direttivo del Comitato, esprime le proprie considerazioni: “Purtroppo la limitazione di altezza non risolve il problema. Visto che il presidente del Municipio VII Ponente non ha ancora risposto ufficialmente a una nostra proposta di interdire alla sola uscita tutti i mezzi pesanti, porteremo la nostra istanza in Consiglio Comunale. Recentemente il presidente Chiarotti a una domanda durante una trasmissione di Primocanale ha tergiversato sulla risposta, per cui è per noi difficile sentirci tutelati se nemmeno si crede opportuno considerare una proposta molto semplice, oltretutto documentata dai dati sul traffico a tutt'oggi”. In via dei Reggio, insomma, non c’è pace. E neppure rispetto per i multedesi. A dispetto del nome nobiliare di questa strada. Retaggio di un passato che ormai è preistoria.