Trasporto pubblico locale: dopo il crollo del Ponte Morandi dello scorso 14 agosto, a Genova se ne parla sempre più spesso, in particolare a Ponente. Gli appelli a non utilizzare il mezzo privato sono pressoché continui. Molto è stato fatto, in termini di potenziamento dell’offerta, fra autobus e treni. Senza dimenticare l’incremento delle corse della Navebus, che collega il Molo Archetti di Pegli e il Porto Antico.
Molto, però, è ancora da fare, in particolare nei fine settimana. Qui la situazione è critica. Va in questo senso la mozione che è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio municipale del VII Ponente. L’hanno proposta i consiglieri di maggioranza Filippo Bruzzone (A Sinistra), Giovanni Battista Sacco (Lista Crivello) e Ugo Truffelli (Partito Democratico). Poi, nel corso della discussione, ha aderito anche Michela Corronca di Vince Genova. Secondo i consiglieri, “ad oggi il servizio di trasporto su ferro che collega il Ponente al centro è insufficiente il sabato e la domenica”.
Bruzzone ha visionato gli orari nelle stazioni di Pegli, Pra’ e Voltri e confrontato i dati tra giorni lavorativi, prefestivi e festivi: “Nelle fermate di Genova Pra’ e Genova Pegli, dalle ore 7 alle ore 10 - afferma il consigliere - fermano dal lunedì al venerdì dieci treni al giorno, che diventano cinque il sabato e addirittura solo quattro la domenica. La situazione non è migliore neanche nella stazione principale del Ponente, ossia Genova Voltri, in quanto la domenica ferma un solo treno in più”.
Tale orario “non offre evidentemente una buona alternativa al mezzo privato, in quanto i tempi di attesa media sono di 45 minuti nel giorno della domenica. Eppure, la sciagura della caduta del Ponte Morandi costringe a ripensare le dinamiche dei trasporti urbani e metropolitani all'interno di Genova”.
Bruzzone, Sacco e Truffelli osservano come “per la natura della contrattualistica del lavoro, molti lavoratori e lavoratrici svolgono la propria prestazione professionale nei giorni del sabato e della domenica. Inoltre, molti cittadini usano, e devono essere incentivati a farlo, il trasporto pubblico per recarsi nel centro città nei giorni di riposo settimanali, che coincidono spesso con il sabato e la domenica. C’è poi da considerare che per parecchie persone l'unico mezzo di spostamento è rappresentato proprio dal trasporto pubblico”.
Per tutte queste ragioni, l’intero Consiglio Municipale auspica che “in una situazione di forte crisi della città, ci sia l'impegno da parte delle Ferrovie dello Stato a implementare il servizio nei fine settimana”.
La mozione, di fatto, impegna il presidente del VII Ponente Claudio Chiarotti e la giunta municipale a “farsi nuovamente portavoce di tale disagio nelle sedi opportune, nonché a verificare con gli enti preposti la possibilità di implementare il servizio nel weekend con maggiori fermate nelle stazioni del Ponente, prevedendo di estendere gli orari settimanali, o parte di essi, nelle giornate del sabato e della domenica”.
Quello del trasporto pubblico locale è un tema molto caro al Municipio Ponente. Nelle scorse settimane, anche il presidente Chiarotti era intervenuto in prima persona, con una lettera inviata al vicesindaco e assessore comunale alla Viabilità Stefano Balleari, dove si suggerivano alcuni migliorativi per quanto riguarda Pegli, Pra’ e Voltri.
“Ho chiesto - riferiva Chiarotti - di potenziare le linee di bus collinari, in modo che le persone residenti sulle alture non usino i veicoli privati per scendere a mare, ma si affidino al servizio pubblico. L’altra grande criticità, poi, è rappresentata dai veicoli provenienti da Arenzano e Cogoleto, che si fermano a Voltri e a Pra’ per salire sul treno. Anche queste auto sovraccaricano la circolazione e, dopo una certa ora, si fa fatica a trovare dei parcheggi. Sarebbe buona cosa se i treni effettuassero fermate pure a Vesima. Lì c’è un parcheggione praticamente inutilizzato, a parte nei mesi estivi. Le persone in arrivo dalla Riviera di Ponente potrebbero usare questa zona come interscambio, salire e scendere a Vesima ed evitare di venire a ‘imbottigliarsi’ a Pra’ e a Voltri”.
Da ultimo, Chiarotti proponeva una soluzione anche per il trasporto via mare: “Abbiamo una sorta di ‘autostrada’ naturale, che è stata sinora poco sfruttata. Benissimo aumentare le corse della Navebus tra il Porto Antico e Pegli. Io chiedo se esiste la possibilità di inserire un secondo vettore, che possa collegare Genova e Pra’. Attenzione: non fermate in più della Navebus. Quella deve continuare a funzionare così com’è adesso. Io intendo proprio un secondo battello. La questione attracchi è presto risolta: a Pra’ esiste già il molo, fatto e finito grazie ai finanziamenti del Por, nella zona della foce del San Pietro. E’ stato pure omologato. Si tratta di trovare dei fondi e anche un vettore, forse potrebbe concorrere un privato. Almeno in questo periodo di emergenza”.