A Pegli, nei prossimi mesi, rischia di crearsi un problema enorme, per quanto riguarda la viabilità. La strada in alveo al torrente Varenna, utilizzata da tutti i mezzi pesanti per salire e scendere da San Carlo di Cese, evitando il transito in via Opisso dove ci sono scuole, negozi e attraversamenti pedonali molto critici, potrebbe chiudere a fine anno.
La Regione Liguria non pare, per il momento, intenzionata a rinnovare la concessione per il suo utilizzo. La scadenza è proprio quella del 31 dicembre 2018.
Dal primo gennaio, se non sarà trovata un’intesa, i camion non potranno più transitare lungo questa arteria, e sarà il caos totale. Perché molti mezzi pesanti passano a pelo sotto al ponte della ferrovia in via Opisso, perché il carico di auto in queste zone è già piuttosto ingente, perché parliamo di marciapiedi e strisce pedonali utilizzati da migliaia di persone ogni giorno, perché diventerebbe quasi completamente inutile il ponte realizzato qualche anno fa in via Cassanello, affiancato alla passerella pedonale.
Oltre ai camion diretti in val Varenna (che sono decine al giorno e trasportano, per lo più, lo ‘smarino’ dei cantieri del Terzo Valico, destinato alle ex cave della zona), ci sono i mezzi che servono le numerose aziende del posto e i supermercati. Un flusso notevole che, proprio grazie a questa ‘bretella’ che affianca il Varenna, aggira oggi il centro di Pegli, e risulta quindi fondamentale.
A lanciare l’allarme sul possibile mancato rinnovo della concessione era stato, un paio di mesi fa, il consigliere comunale Gianni Crivello, capogruppo della Lista Crivello, parlando della situazione dei camion in Val Varenna e della loro pericolosità. Di recente, in Sala Rossa, è tornato sull’argomento il suo collega di minoranza Mauro Avvenente, del Partito Democratico.
Avvenente, pegliese ed ex presidente del Municipio VII Ponente, conosce molto bene la situazione e ha presentato un’interrogazione a risposta immediata nel corso dell’ultima seduta, rivolta all’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Paolo Fanghella.
“Il dottor Ramella, dirigente della Regione Liguria - spiega Avvenente - ha reiterato la propria decisione di revocare inderogabilmente la concessione per il mantenimento in alveo della strada. Qualora si dovesse procedere alla chiusura della pista, si recherebbe un danno esiziale per le molte aziende che operano a monte della linea ferroviaria, che oggi gestiscono in forma consortile la pista, le aperture e chiusure, i sistemi di allerta alluvione e la manutenzione ordinaria”.
Il consigliere comunale ricorda che “negli anni scorsi era stato costruito il nuovo ponte carrabile tra via Cialli e via Cassanello quale opera propedeutica alla realizzazione di un tratto di nuova viabilità di sponda sinistra fino all'Aurelia. Ho chiesto di riferire in merito al mantenimento in alveo della pista e informazioni circa il progetto della nuova viabilità”.
E’ un discorso complesso, nel quale s’innesca pure la soluzione, tanto attesa, per il casello autostradale di Pegli, ‘provvisorio’ da ormai cinquant’anni e anch’esso molto pericoloso per i pedoni e per la difficile coesistenza con la viabilità urbana. “Questa era, inizialmente, una strada sterrata, usata dai camion per accedere alle cave - osserva Fanghella, anche lui pegliese e residente in zona - Nel tempo si è trasformata: è stato installato un cancello autochiudente in caso di allerta meteo, un semaforo per regolare il traffico, insomma non è più una strada di cantiere. Non è più una strada occasionale, per questo incontreremo il dottor Agostino Ramella, dirigente della Regione Liguria, per trovare una soluzione che impedisca la chiusura di questa strada”.
Sempre in tema di viabilità, è stata invece rinviata la mozione presentata dai consiglieri comunali Cristina Lodi, Mauro Avvenente, Stefano Bernini, Alberto Pandolfo, Alessandro Terrile e Claudio Villa. Gli esponenti del Pd sottolineano che, a seguito del crollo del Pnte Morandi, si è creata una notevole congestione del traffico in città, con inevitabili ricadute anche sulla salute pubblica. Secondo loro quindi, “sarebbe utile mettere in atto misure multisettoriali che favoriscano la mobilità sostenibile, attraverso incentivi fiscali e politiche d’integrazione tariffaria in ambito metropolitano: accelerare la realizzazione di piste ciclabili, istituzione del servizio di taxi elettrico, autobus gratis per tutte le linee del territorio genovese e abbonamenti ridotti del 50% per le linee extraurbane, avvio del progetto del battello elettrico”.
Per attuare queste misure, hanno chiesto al Sindaco e alla Giunta di attivarsi con i principali soggetti pubblici e privati impegnati nell’innovazione e nella ricerca.