I dati occupazionali parlano chiaro, l’IISS “Ferraris Pancaldo” si conferma una scuola in grado di preparare i propri studenti per il mondo del lavoro, ma anche per l’università. Sono circa 50 le aziende e le imprese, con un incremento del 40% rispetto all’anno scorso, che quest’estate si sono rivolte all’istituto tecnico savonese per richiedere diplomati da assumere attraverso stage o con contratti a tempo indeterminato.
In particolare le figure ricercate sono state: elettricisti, elettronici, informatici, meccanici e chimici. L’istituto nautico, per le sue caratteristiche, ha un percorso occupazionale diverso. Dati molto confortanti arrivano dai livelli di attività lavorativa post diploma. L’anno scorso su 200 maturati, 150 ITIS e 50 nautico, circa la metà si iscrive all’università mentre una buona parte dell’altra metà ha già trovato un’occupazione.
Ma l’istituto savonese ha anche attivato corsi ITS post diploma biennali, ormai arrivati alle sesta edizione, in collaborazione con l’Università di Genova, il Campus di Savona, Spess (ente di formazione), la Provincia, il Comune e l’Unione Industriali. Lo scorso anno su 23 diplomati il 56% ha già trovato lavoro. Attualmente sono aperte le iscrizioni per il nuovo corso ITS fino al 15 novembre, per 23 posti. Le lezioni dovrebbero iniziare entro la metà di dicembre.
Altrettanto significativi i dati degli occupati che quest’anno hanno frequentato i corsi di 700 ore del progetto “BLUE ECONOMY”, di cui il “Ferraris Pancaldo” è partner, finanziati dalla Comunità Europea. Nello specifico presso la scuola si sono tenuti i corsi di addetti all’ufficio merci, elettricisti di bordo e frigoristi. Tra quest’ultimi, per esempio, su 11 frigoristi ben 7 sono stati assunti.
Altra novità di rilievo per il “Ferraris Pancaldo” è la didattica attiva che l’istituto tecnico ha messo in campo dall’anno scorso in due prime e quest’anno in 4 classi. “Generalmente in classe ci si nasconde – ha affermato il dirigente scolastico Alessandro Gozzi – ma nella nostra scuola abbiamo operato una rivoluzione didattica, che intendiamo applicare a tutto il biennio nei prossimi anni. Abbiamo eliminato la cattedra e creato un ambiente di banchi a isola”.
Non più, dunque, una didattica meramente trasmissiva ma un modo di insegnare con metodologie alternative grazie alla nuova disposizione dei banchi modulari e l’assenza della cattedra, dove il docente ha un ruolo di “Facilitatore”.
Il grande vantaggio di questo tipo di disposizione della classe è che: “I ragazzi sono costretti a guardarsi negli occhi – ha dichiarato Alessandro Gozzi -. Le dinamiche di relazione costringono i ragazzi a interagire e questo rende difficile il realizzarsi di dinamiche devianti quali il bullismo”.
Infine, per quanto riguarda il triennio, dove si trascorre più tempo nei laboratori, già di per se contiene al suo interno una modalità didattica improntata alla relazione interpersonale.