"L'impressione guardando il ponte spezzato di Genova è quella della tristezza per tutta l'Italia". Così il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia dopo la visita alla zona rossa con le macerie del viadotto crollato. "Il pensiero va a quante volte abbiamo percorso quel viadotto e a come sia cambiata la vita delle persone dopo il 14 agosto - afferma Stefano Bisi - Ci stringiamo vicino a tante persone semplici e lavoratori che porteranno con sé questo trauma. Sarà per loro difficile anche soltanto recuperare un libro, un quaderno, un ricordo nelle case colpite, che sono stati costretti a lasciare".
"Conosco i genovesi come persone 'toste', capaci di affrontare le negatività e sono sicuro che 'dai monti di pietra può nascere un fiore', come diceva una canzone degli anni Sessanta", aggiunge il Gran Maestro.
Dopo il sopralluogo presso il Ponte Morandi, Bisi si è spostato in via Damiano Chiesa, dove ha inaugurato un laboratorio dentistico che la Massoneria ha allestito e organizzato per offrire cure ai cittadini meno abbienti, impossibilitati a permettersi trattamenti odontoiatrici.
Più tardi il Gran Maestro, sempre accompagnato dal presidente del collegio circoscrizionale del GOI, Carlo Alberto Melani, ha partecipato alla presentazione del volume "Genova e la Massoneria": lo stradario curato dalla loggia "Trionfo Ligure" con la toponomastica che nel capoluogo ligure rimanda a personaggi legati alla libera muratoria. L'evento, che si è svolto al teatro Carlo Felice, ha visto anche la donazione di presidi sanitari alle pubbliche assistenze che si trovano in difficoltà dopo il crollo del ponte o che si sono attivate per gli interventi dell'emergenza durante i momenti drammatici del disastro.
Spiega il Gran Maestro Bisi: "La vita di Genova è percorsa da tanti massoni. Ancora oggi. Nel pomeriggio abbiamo inaugurato un laboratorio odontoiatrico, al quale possono rivolgersi le persone che non possono pagare il dentista. Agli operatori delle ambulanze che sono arrivati sul posto, nella zona del Ponte Morandi il 14 agosto per soccorrere i feriti, consegniamo kit e attrezzature. E poi questo stradario massonico, che raccoglie in modo razionale i ricordi di tanti personaggi storici che hanno lasciato i loro nomi su strade e palazzi: erano massoni. E' un'iniziativa che dimostra il fervore e l'attività di una loggia storica del Grande Oriente d'Italia, la Trionfo Ligure. Sarà bello per i genovesi leggere questo libro e scoprire che tante delle strade che percorrono ogni giorno sono dedicate a massoni. Garibaldi e Bixio? Sono solo i nomi più noti; lascio il piacere della scoperta a chi vorrà esplorare questo volume".
Nella Sala Montale del Carlo Felice, insieme ai rappresentanti delle oltre quaranta logge del territorio ligure, molti spettatori e gli esponenti del soccorso sanitario genovese. Il presidente del GOI Liguria, Carlo Alberto Melani, sottolinea: "Questo volume edito dalla De Ferrari, quindi una casa editrice genovese, raccoglie lo stradario con i nomi di massoni che hanno fatto la storia: da Fermi a Fleming, da Pascoli a Quasimodo. Tante figure che spesso non si conoscono come correlate alla Massoneria o che, se si conoscono, vengono dimenticate".
"Il massone vive la realtà dei propri tempi e cerca di essere presente nel tessuto sociale - scandisce, concludendo, Melani - Tanto che siamo qui non soltanto per presentare uno studio focalizzato sui massoni illustri, ma anche per premiare le pubbliche assistenze che sono intervenute sul disastro del viadotto e che, con i loro operatori, dimostrano che si può essere eroi senza la notorietà, operando nel silenzio".