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| 17 ottobre 2018, 16:45

Amiu in piena emergenza: il Ponente nella morsa dei rifiuti

L’azienda spiega: “Il crollo del Ponte Morandi ci sta creando enormi difficoltà. Non ci sono spazi di stoccaggio e trasferimento dei materiali raccolti. Molti i problemi logistici e di spostamento. Il Comune sta studiando soluzioni alternative. Sugli ingombranti prevalga il senso civico”

Amiu in piena emergenza: il Ponente nella morsa dei rifiuti

Non passa un giorno senza che si scoprano nuove e drammatiche conseguenze, circa la caduta del Ponte Morandi dello scorso 14 agosto. Una delle emergenze più serie, nel Ponente cittadino, riguarda la raccolta dei rifiuti. Sia la frazione differenziata, in particolar modo plastica e carta, sia l’umido e soprattutto il generico. Per non parlare degli ingombranti che a poco a poco, causa anche l’estrema inciviltà di molti cittadini, stanno aumentando a dismisura, specie nei quartieri collinari (Cep, Lavatrici e Pegli 2).

Nei pressi dei cassonetti, la situazione è al limite praticamente tutti i giorni: bidoni pieni allo stracolmo, cattivi odori, insetti e qualche ratto. Nei giorni scorsi, una bruttissima immagine di questo tipo proprio nel centro di Pegli, nella piazza della stazione. Cosa che ha fatto arrabbiare anche i cittadini solitamente più algidi e sobri.

La pazienza dei genovesi è messa sempre più a dura prova, da due mesi a questa parte. Non solo per quanto riguarda i disagi legati al traffico, ma anche per tutte le altre conseguenze legate alla mancanza di un’arteria fondamentale di collegamento tra Ponente e centro. L’ormai ‘fu’ viadotto del Polcevera.

Il Comune sta facendo fronte con impegno mirabile alle tante emergenze. Lo stesso Amiu. Ma le difficoltà sono oggettive, specie perché uno dei principali centri logistici dell’azienda si trovava proprio sotto al Ponte Morandi. Dove purtroppo, quella maledetta mattina di metà agosto, sono morti anche due operai.

L’ufficio comunicazione e relazioni esterne della società elenca e motiva nel dettaglio tutte le problematiche recenti. “L’emergenza del Ponte Morandi - spiegano da Amiu - ha avuto pesanti ripercussioni sui servizi e sull’organizzazione logistica a causa dell’indisponibilità di spazi di stoccaggio e trasferimento dei diversi materiali raccolti. Basti considerare che nell’area di Campi, in piena zona rossa, era situata una stazione di trasferimento del rifiuto urbano indifferenziato, dove i rifiuti, provenienti dalle aree del Ponente cittadino, erano pressati per poi essere caricati su tir che li trasportano verso lo smaltimento. Si sta lavorando con il Comune per reperire spazi operativi alternativi, in modo da garantire al più presto il superamento della fase straordinaria. Va tenuto anche conto che la zona colpita dal crollo del Morandi è tuttora nella disponibilità dell'autorità giudiziaria e non ci sono tempi per la restituzione ad Amiu”.

L’azienda, però, si rende perfettamente conto dell’emergenza e spiega che “fare presto è una priorità. Tenuto conto che alcune questioni, come la viabilità o le aree, riguardano il contesto generale. Con la stessa volontà di essere rapidi, la sostituzione dei mezzi andati distrutti dalle macerie del ponte è avvenuta tramite il noleggio dei mezzi operativi necessari”.

Le criticità maggiori, nei giorni scorsi, hanno riguardato, come si diceva, la raccolta della frazione differenziata, carta e plastica. “La frequenza - sostiene Amiu - dipende dal tipo di cassonetto: i contenitori grandi di Pegli, quelli da 3200 litri, vengono svuotati una volta alla settimana. Quelli più piccoli vengono svuotati tre volte alla settimana. L’impianto di destinazione della raccolta differenziata è però a Bolzaneto, in via Sardorella. Le difficoltà di spostamento dei camion della differenziata nel traffico cittadino per portare i diversi materiali all’impianto possono provocare tempi più lunghi nello svolgimento del servizio di ritiro. I nostri responsabili operativi stanno comunque seguendo la situazione per valutare eventuali modifiche organizzative e garantire la regolarità del servizio”.

Si torna sempre lì: è il traffico il grande nemico. Un servizio che prima era regolare e puntuale, ora subisce ritardi di ogni tipo. Un po’ come la consegna dei pasti nelle scuole e negli ospedali, come i servizi sanitari e sociali. Tutto erogato, certo, ma in maniera molto differente e più faticosa rispetto a prima. Il ponte venuto giù non si è portato via solamente lavoro, ma anche certezze e fondamentali aspetti della vita quotidiana di tutti noi.

Mancanze pesanti, grandi tanto quanto quei rifiuti ‘speciali’ che stanno invadendo le colline del Ponente, lasciati da incivili, delinquenti e criminali di turno. E sì che l’isola ecologica di Pra’, invece, funziona con regolarità.

Pure sugli ingombranti, Amiu fornisce chiarimenti: “Anche la filiera del legno ha subito pesanti contraccolpi. L’area di stoccaggio e lavorazione degli ingombranti è situata anch’essa in zona rossa, proprio sotto uno dei piloni del ponte Morandi ancora in piedi, accanto ad Ansaldo Energia. Quindi indisponibile e non accessibile. In attesa di un’area alternativa, abbiamo individuato delle soluzioni transitorie che però hanno tempi di scarico e di trasporto molto più lunghi. Attualmente sono comunque funzionanti le tre isole ecologiche (Pra’, Staglieno e Pontedecimo) ed è ripreso il servizio di ritiro a domicilio. Il camioncino EcoVan è ancora sospeso, ma contiamo a breve di riuscire a riattivarlo. È un servizio molto apprezzato dai cittadini, per la sua capillarità e funzionalità”.

Da ultimo, Amiu rivolge un appello al rispetto e al senso civico, da parte di tutti: “Invitiamo i cittadini a non abbandonare per strada mobili, materassi e altri materiali come gli elettrodomestici. Oltre a generare degrado, causano costi supplementari alla comunità. Ricordiamo che di recente la Giunta comunale ha aumentato le sanzioni, fino a trecento euro, per questo tipo d’infrazione”.

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