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Economia | 16 ottobre 2018, 08:00

Rafforzare città e regioni per rilanciare l'Unione europea

Nel dibattito sullo stato dell'Unione europea dal punto di vista delle regioni e delle città (#SOTREG) i leader locali italiani insieme al presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani

Rafforzare città e regioni per rilanciare l'Unione europea

Nel corso della sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR), il Presidente Karl-Heinz Lambertz ha pronunciato il suo secondo discorso sullo stato dell'Unione europea dal punto di vista delle regioni e delle città. Alla presenza del Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, Lambertz, Lambertz ha sostenuto che in Europa vi è bisogno di cambiare direzione e di metodo attribuendo alle regioni e alle città maggiore voce in capitolo sul futuro dell'Unione.

In quello che è ormai diventato un importante appuntamento annuale, il Presidente Lambertz ha chiesto di accordare alle città e alle regioni d'Europa maggiori risorse finanziarie e più voce in capitolo nel processo decisionale dell'UE, sottolineando che "indebolire gli enti locali e regionali significa indebolire l'Unione europea. Non può esservi spazio per uno scenario del genere nel nostro progetto per il futuro dell'Europa: al contrario, è proprio rafforzando i nostri territori che consolideremo la nostra Unione".

Intervenendo nel dibattito, il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha ricordato che "sia pure in modi differenti, sia il Parlamento europeo che il Comitato europeo delle regioni riuniscono rappresentanti eletti dai cittadini dell'Unione, a livello europeo, locale o regionale. Forti di questa prerogativa comune, le nostre due istituzioni devono lavorare insieme per dare risposte concrete ai nostri cittadini e per progettare insieme a loro un'Europa più efficace, più equa e più capace di rappresentarli".

Messaggi fondamentali del discorso 2018 sullo stato dell'Unione dal punto di vista delle regioni e delle città:

Sul bilancio dell'UE: "Il buon senso ci dice che, si tratti di politica di coesione, di politica agricola comune o di qualsiasi altra politica, non possiamo fare di più con meno risorse, specialmente con un bilancio europeo che è già inadeguato".

Sulla politica di coesione: "La coesione ci riguarda tutti. Basti pensare che l'invito rivolto dall'Alleanza per la coesione ha raccolto ben 8 000 adesioni, provenienti da quasi ogni parte dell'Unione europea. La politica di coesione aiuta lo sviluppo dei nostri territori. È una politica rivolta al futuro, intesa ad affrontare in modo concreto le grandi sfide del nostro tempo e nel contempo a soddisfare le esigenze di tutti i giorni. In quanto rappresentanti eletti locali e regionali, noi continueremo a lottare per preservare la coesione dell'Unione europea".

Sulle migrazioni: "Giorno dopo giorno, le nostre città sono impegnate a garantire la convivenza civile in Europa. Mentre al Consiglio si parla continuamente di "migrazione", nei nostri territori io sento assai più spesso il termine "integrazione". (...) Insieme con la Commissione europea, stiamo per lanciare una campagna volta ad accrescere la visibilità dei progetti di integrazione che vengono attuati nelle nostre città e nelle nostre regioni".

Sul dialogo con i cittadini: "Dobbiamo ricevere riscontri effettivi in merito alle politiche dell'UE. Ma limitarci ad ascoltare non è sufficiente. Dobbiamo organizzare dialoghi con i cittadini e dobbiamo dar seguito ai riscontri ottenuti per migliorare l'azione dell'UE nei singoli ambiti d'intervento (...) ed è per questo che ho proposto al Presidente del Comitato economico e sociale europeo di lavorare insieme per definire a livello europeo un meccanismo permanente di dialogo con i cittadini".

Sui diritti sociali: "Può darsi che l'Europa debba cambiare sull'ora legale; di sicuro deve cambiare direzione e metodo e i diritti sociali devono essere riconosciuti alla stessa stregua di quelli economici. L'Europa sarà più forte soltanto se aiutiamo innanzitutto coloro che ne hanno più bisogno".

Sulla sussidiarietà: "Il principio guida dovrebbe essere 'più Europa dove ve ne è più bisogno' e 'meno Europa dove ne basta di meno'. Sussidiarietà significa anche un'Unione forte che si avvale dei suoi enti locali e regionali per essere più vicina ai suoi cittadini... E noi tradurremo in pratica questa idea creando una nuova rete pilota di poli regionali per assistere l'Unione europea nel riesame dell'attuazione delle sue politiche".

Raccomandazioni del CdR per ripristinare la fiducia nell'Unione europea

Nella sessione plenaria, al dibattito sullo stato dell'UE dal punto di vista delle regioni e delle città ha fatto seguito l'adozione del parere del CdR sul tema "Riflettere sull'Europa: la voce degli enti locali e regionali su come ripristinare la fiducia nell'Unione europea", elaborato su richiesta del Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Tale parere è il risultato di una vasta campagna condotta in tutta l'UE ("Riflettere sull'Europa"), lanciata nel marzo 2016 e durata due anni, a cui hanno contribuito oltre 40 000 cittadini e 110 enti locali e regionali. La campagna è consistita principalmente in una serie di dialoghi e dibattiti a livello locale con i cittadini, organizzati su iniziativa dei membri del CdR. Le conclusioni di tali dibattiti, integrate dai risultati della consultazione degli enti locali e regionali, sono poi confluite nel suddetto parere, elaborato sotto la guida del Presidente Lambertz e del primo vicepresidente Markku Markkula.

Il parere mette in rilievo i riscontri principali ottenuti dalla campagna "Riflettere sull'Europa":

Quel che i cittadini ci hanno detto: vogliono un progetto europeo fondato sulla solidarietà, la coesione e la vicinanza

·       L'80 % dei cittadini ha dichiarato di volere un'Unione europea più solidale.

·       I cittadini ripongono maggiore fiducia nei loro rappresentanti politici locali e regionali che nei politici europei o nazionali.

·       Molti cittadini hanno sottolineato il loro distacco dalla politica e dalle istituzioni dell'UE ed espresso la loro frustrazione nei confronti dell'Unione europea, spesso avvertita come troppo distante e considerata con diffidenza.

Quel che le regioni e le città ci hanno detto: hanno bisogno di essere pienamente coinvolte nella definizione delle politiche europee

·       Il ruolo degli enti locali e regionali deve essere maggiormente riconosciuto nella sua interezza, sia nella conduzione degli affari correnti dell'UE che nel futuro adeguamento dei Trattati europei. I rappresentanti del CdR dovrebbero essere membri a pieno titolo di ogni futura Convenzione.

Favorire la partecipazione dei cittadini alle politiche dell'UE e costruire un dialogo permanente con loro anche dopo il 2019

·       L'Unione europea risulterà più credibile soltanto se il valore aggiunto della sua azione sarà dimostrato in modo evidente.

·       Il coinvolgimento dei cittadini non deve limitarsi ai periodi immediatamente precedenti alle elezioni europee.

·       Prima delle prossime elezioni del PE, il CdR proporrà di creare un sistema permanente e strutturato di dialogo tra cittadini, politici europei e istituzioni dell'UE, con la partecipazione degli enti locali e regionali attraverso lo stesso CdR.

Ottavo Vertice europeo delle regioni e delle città

Il Presidente Lambertz ha inoltre annunciato che, per recare un ulteriore contributo al dibattito politico in corso sul futuro dell'UE dopo la Brexit, l'ottavo Vertice europeo delle città e delle regioni organizzato dal CdR si terrà il 14 e 15 marzo 2019. Il Vertice costituirà il più grande incontro politico di sindaci, presidenti di regione e leader locali di tutta Europa il prossimo anno, con oltre 800 partecipanti previsti, tra i quali anche rappresentanti di spicco delle istituzioni dell'UE.

Nota per la stampa

Ogni anno, nel corso della sessione plenaria di ottobre, il Presidente del CdR pronuncia il suo discorso sullo stato degli enti regionali e locali dell'Unione europea. L'obiettivo è quello di fare il punto della situazione attuale delle città e delle regioni dell'UE e di guardare avanti passando in rassegna le grandi sfide che si profilano per i prossimi anni. Il discorso del Presidente del CdR va inoltre considerato come una prima risposta del CdR alle proposte del programma di lavoro della Commissione europea anticipate dal Presidente di tale istituzione nel suo discorso sullo stato dell'Unione. Al discorso fa seguito un dibattito in sessione plenaria con i membri del CdR e con rappresentanti politici di alto livello dell'UE.

Per saperne di più:

·       Sito web del CdR dedicato allo Stato dell'Unione europea dal punto di vista delle regioni e delle città

·       Seguiteci su Twitter usando gli hashtag #SOTREG e #EULocal

·       Sito web del CdR dedicato alla Campagna sul Futuro dell'Europa

·       Opuscolo "La campagna sul Futuro dell'Europa: una sintesi"

·       Galleria fotografica Flickr

c.s.

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