Sono arrivate ai primi di settembre, ma sono state presentate nei giorni scorsi alla cittadinanza, attraverso un Open Day, le nuove gru elettriche, in attività presso il Porto di Pra’. Un investimento importante, da parte del gestore dello scalo, che vuole andare sia verso una modernizzazione del lavoro sia verso un maggiore rispetto dell’ambiente e un tentativo di diminuzione dell’inquinamento acustico.
Si tratta, per la precisione, di ventuno nuove gru da piazzale. L'investimento per queste nuove strutture, che sono arrivate nel porto di Genova il 17 settembre scorso a bordo della nave Zhen Hua e servono a sostituire le attuali gru del terminal, alimentate a diesel, fa parte - spiega in una nota Psa Italia - "di un ampio progetto di ammodernamento infrastrutturale del terminal Psa di Voltri-Pra’ del valore di 250 milioni di euro, volto a rafforzare la complessiva competitività del terminal". Nell'ambito di tale progetto, nel 2016 sono state acquistate otto gru di banchina ed è stata migliorata la banchina stessa con l'installazione di nuove bitte e parabordi.
A raccontare l’Open Day aperto ai cittadini del Ponente è Elisa Provinciali, socio della Fondazione Primavera e redattrice del portale d’informazione Supratutto, sempre molto aggiornato sulle vicende della delegazione. “L’arrivo delle ventuno nuove gru, caricate sulla motonave ‘Zhen Hua 19’, che ricorda Zena ma arriva da Shangai - racconta Provinciali - non è passato inosservato già in prossimità dell’attracco, dal centro abitato, per la mole e la sagoma inconsueta, poiché le E-RGT, Electric Rubber Tyre Gantry, sono state imbarcate praticamente montate, ad eccezione di una ‘gamba’ spostata per un migliore stivaggio, assicurate tramite un sofisticato sistema di saldatura e successivo sbarco, in totale autonomia”.
La Fondazione Primavera, osserva Provinciali, “già da tempo ha tenuto aperto un dialogo con Gilberto Danesi, cui si dà atto di aver posto in essere svariate realizzazioni sul territorio, unico soggetto portuale con questo atteggiamento di disponibilità alle esigenze della delegazione. Tale spirito collaborativo di Danesi ci è stato ribadito vis à vis, in fase conclusiva dell’incontro. Analogo approccio abbiamo avuto il piacere di notare, interloquendo con il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, il quale ci ha assicurato un prossimo incontro, su cui puntiamo molto per realizzare un confronto franco e costruttivo”.
La rappresentanza cittadina praese ricorda infatti che “da sempre, il concetto che ispira le nostre azioni è ‘Passare dalla protesta alla proposta’, ed a tale principio ci siamo sempre attenuti, ottenendo importanti avanzamenti ad esempio in modifiche al Piano di Sviluppo Portuale e al Piano Urbanistico Comunale. Le proposte certamente non ci mancano, e profonderemo in esse tutte le nostre migliori energie e competenze, sperando in un esito positivo, per il bene di Pra’”.
All’Open Day era presente anche il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti: “La battaglia del Municipio per rendere compatibili attività portuale e comunità di residenti sta portando qualche primo, flebile segno. L’investimento di Psa va nella direzione auspicata, ovvero migliorare la qualità ambientale nel quartiere. E’ quindi possibile produrre con energia pulita e meno inquinamento acustico. Certo è un piccolo passo e noi non abbasseremo la guardia: per ora mi sento di ringraziare Psa, ricordando loro che saremo sempre puntuali nel controllare che questa operazione non sia l’unica, nella strada percorribile per coniugare sviluppo con vivibilità”.
Cautamente soddisfatto anche Roberto Di Somma, presidente del Comitato Palmaro, tra i più impegnati in fatto di lotta ai rumori portuali: “Questa è un’occasione importante per il territorio, che ha potuto finalmente guardare con meno diffidenza questo gigante che non dorme mai, il Porto. Si è fatto un passo in avanti verso la vivibilità e sostenibilità, su un tema che a noi sta particolarmente a cuore, la salute. Psa, o meglio Autorità di Sistema Portuale d’Occidente, devono capire che davanti non hanno una landa desolata, ma un enorme quartiere fatto di persone che vogliono vivere in quel lembo di terra che gentilmente le istituzioni hanno lasciato. Mi piace ricordare che Palmaro esiste come Pra’ e solo se uniti potremo ottenere risultati concreti. Concludo, facendo i complimenti a Psa per l’investimento, ma ricordo loro che siamo qui ad aspettare anche i restanti progetti: spostamento binari ferroviari, spostamento cavalcavia portuale, banchine elettrificate e dune alberate, altrimenti questo investimento resterà fine a sè stesso”.