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| 12 ottobre 2018, 18:57

Municipio VII Ponente: la ricetta della Uil per le carenze di personale

Il segretario Luciano Aresu: “Lo stop allo Sportello del Cittadino proposto da Chiarotti e Avvenente è una scelta sbagliata. Meglio accorpare i servizi demografici di Voltri e Pegli chiudendo quelli di Pra’. E comunque, nei mesi scorsi in zona sono arrivati tre rinforzi”

Municipio VII Ponente: la ricetta della Uil per le carenze di personale

Municipi e carenza di personale: la Uil replica alle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte del presidente del VII Ponente Claudio Chiarotti e del consigliere comunale (e suo predecessore in piazza Gaggero a Voltri) Mauro Avvenente.

Secondo i due esponenti politici del territorio, per ovviare ad alcune carenze di personale presso l’Ufficio Anagrafe e l’Ufficio Stato Civile, che hanno costretto - specie nell’ultima settimana - ad alcune limitazioni al servizio nelle sedi di Pegli e di Pra’, sarebbe opportuno “dirottare a questi incarichi le risorse che sono attualmente operative presso lo Sportello del Cittadino”.

Chiarotti, in particolare, ha ricordato di aver presentato “una proposta lo scorso luglio su come razionalizzare la situazione in Municipio, ma questa mi è stata cassata”.

La paventata chiusura dello Sportello del Cittadino ha però provocato una netta presa di posizione da parte dei sindacati. Luciano Aresu, segretario responsabile della Uil Fpl Liguria, ha espresso le proprie considerazioni in una lettera al nostro sito.

Il sindacalista ricorda, e puntualizza, che “i capigruppo di maggioranza avevano presentato una raccomandazione al sindaco Bucci contro la chiusura dello Sportello e, proponendo un incremento del personale dei Servizi demografici del Municipio VII Ponente, era seguita una ricerca di personale in mobilità interna promossa dall'assessore Campora per sopperire alle carenze”.

A questo proposito, Aresu domanda: “Perché non è stato mobilitato il personale in numero soddisfacente, visto che le adesioni al bando di ricerca di personale sono state di circa cinquanta dipendenti disponibili?”.

Poi la lettera prosegue: “Il Municipio ha ricevuto in questa primavera il rinforzo di tre colleghi, sicuramente un numero insufficiente ma di questi tempi di gravissima carenza di personale neanche trascurabile”.

Secondo la Uil, “le proposte dei due politici lasciano alquanto perplessi e forse denotano una non perfetta conoscenza dell’organizzazione del personale nel Municipio Ponente. Si precisa infatti che in questo periodo lo Sportello del Cittadino ora URP è l'unico Ufficio aperto sul Municipio VII Ponente (Voltri è chiuso da tempo) e sopperisce anche alle esigenze del Municipio VI Medio Ponente, in quanto l'Ufficio di Sestri Ponente è stato chiuso da circa tre mesi e ricomprende sia Sestri che Cornigliano. Quindi si vorrebbe privare dell’unico Sportello, frequentato da migliaia di persone, l’intero ponente cittadino da Cornigliano a Voltri?”.

Aresu ritiene che “il personale non può agli occhi dell'opinione pubblica essere trattato come un tappabuchi ad uso e consumo”. E propone una soluzione alternativa, “che forse è poco gradita alla politica, per questo viene evitata. Ovvero l'accorpamento del personale dei demografici di Pra’ alle sedi di Pegli e Voltri, ottimizzando così i servizi che tanto a Pra’ erano e continuano a rimanere contratti. Si ritiene infatti quasi impossibile tenere aperti tre plessi (Voltri, Pra’ e Pegli) ignorando che ciò era possibile quando i dipendenti comunali erano di parecchie migliaia più numerosi, attualmente è difficilissimo ottenere altri rinforzi in quanto tutti gli uffici comunali soffrono di gravi carenze di personale”.

La Uil indica quindi una seconda strada: non la chiusura dello Sportello del Cittadino, bensì degli uffici municipali di Pra’. E lo dice a chiare lettere: “E’ ormai indispensabile provvedere alla chiusura di Pra’ ed alla ricollocazione del suo personale già formato, in tal modo il servizio seppur in minori sedi sarebbe sempre garantito. Già in passato il Comune ha provveduto alla chiusura di vari uffici d’anagrafe: ne consegue che continuare imperterriti a tenere aperta la sede di cui sopra risieda in mere ragioni di carattere politico che nulla hanno a che fare con una razionale distribuzione del personale”. Una posizione, anche questa, destinata a far discutere.

Alberto Bruzzone

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