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| 09 ottobre 2018, 18:00

Manca il personale, a Pegli stop di una settimana per lo Stato Civile

Domani limitazioni pure agli sportelli di Pra’. Il Municipio VII Ponente, nonostante sia il più esteso, sconta carenze organizzative. Chiarotti: “Sin dall’inizio del mandato ho segnalato il problema al Comune. Ho proposto soluzioni: sono state cassate”

Manca il personale, a Pegli stop di una settimana per lo Stato Civile

E’ il Municipio più esteso a livello territoriale (circa un terzo dell’intero Comune di Genova), uno dei più densamente popolati, ma il VII Ponente è costretto in questi giorni a scontare una serie di disservizi a livello di uffici che si traducono in disagi per i cittadini.

Manca il personale, i trasferimenti richiesti non sono mai stati eseguiti, le proposte di riorganizzazione sono state ignorate e chi ne paga le conseguenze? Ovviamente l’utente finale. I residenti.

Per tutta la settimana, a partire cioè da ieri, a Pegli sono chiusi gli Uffici di Stato Civile. Mentre a Pra’, domani, saranno limitati i Servizi Demografici.

Il Municipio prova a far fronte a una situazione indubbiamente penalizzante con una comunicazione a tappeto. Sui social si legge: “Si comunica che l’Ufficio Stato Civile della delegazione di Pegli - Via Pallavicini 5 per motivi organizzativi rimarrà chiuso per tutta la settimana. In caso di necessità rivolgersi all’Ufficio Stato Civile della delegazione di Voltri - Piazza Gaggero 2”. E ancora: “Si comunica che Mercoledì prossimo 10 ottobre presso il punto Demografici Pra’ - Piazza Giuseppe Bignami 4, per motivi organizzativi sarà garantito il solo servizio di carte d'identità, attestazioni e pratiche cimiteriali. In caso di necessità rivolgersi presso gli uffici della delegazione di Voltri, Piazza Gaggero 2, o delegazione di Pegli, Via Pallavicini 5”.

Con tutte le complicazioni che sconta il Ponente alla voce trasporti, a seguito dei ben noti problemi di viabilità post 14 agosto, ci mancava anche questa brutta notizia. Il presidente del Municipio VII Ponente Claudio Chiarotti osserva: “E’ una situazione momentanea e di emergenza. Da lunedì prossimo tornerà tutto alla normalità. Voglio dire anzitutto questo. Quanto al resto, prima o poi doveva succedere perché è da oltre un anno che siamo al limite, a livello di personale”.

Ovvero, il Municipio è ridotto ai minimi termini. Basta qualche impiegato in malattia e si rischia di non riuscire a erogare il servizio, o di erogarlo senza la dovuta puntualità. Stiamo parlando di un territorio dove vivono oltre centomila persone, non di un piccolo comune delle alture.

Chiarotti e i suoi collaboratori si sono resi conto delle difficoltà sin dall’inizio del loro mandato. E hanno provato ad affrontare il problema: “Non scopriamo certo adesso che il personale è carente. E credo che riguardi un po’ tutti i Municipi. Ho perso il conto delle volte in cui l’ho fatto presente agli uffici comunali e ai colleghi di Tursi. Abbiamo chiesto a più riprese che alcuni impiegati venissero spostati a Ponente, in modo da poterci organizzare meglio. Ma non è mai successo nulla. Spero che questa chiusura di una settimana possa far accendere un serio campanello d’allarme”.

Il presidente Chiarotti aveva anche proposto, lo scorso luglio, una soluzione interna: “Dirottare le persone che lavorano presso lo Sportello del Cittadino agli uffici comunali, in modo da garantire la regolarità del servizio. Consideriamo che pure gli sportelli abituali possono fungere da Sportello del Cittadino, mentre il contrario non può avvenire. Mi pare più importante tener aperto un Ufficio Anagrafe o un Ufficio Stato Civile, piuttosto che uno sportello che può essere ‘assorbito’ in queste realtà. Ma la mia idea è stata cassata. Io continuo a essere perplesso: perché stiamo dando ai cittadini le brioche senza dar loro il pane. Non mi pare la scelta più giusta”.

Già in estate gli sportelli pegliesi avevano subito qualche limitazione al servizio. Ma lì era un fatto dovuto alle ferie estive. “Ora, tra malattie e 104 diventa veramente difficile. I lavoratori hanno tutti i loro diritti, ci mancherebbe. Ma anche i cittadini. Invito ancora una volta il Comune ad affrontare questa situazione. A verificare se ci sono aspetti migliorativi e quali. Se ci sono risorse da poter trasferire per evitare, in futuro, il ripetersi di questi spiacevoli episodi, che noi abbiamo segnalato da tempo, a voce e per iscritto”.

Anche Mauro Avvenente, ex presidente del VII Ponente e oggi consigliere comunale, appoggia l’ipotesi di spostare gli impiegati attivi presso lo Sportello del Cittadino: “Se il personale è ormai ridotto all'osso e addirittura si chiudono gli uffici per una settimana, forse allora è un giunto il momento di ragionare anche in termini di priorità. Anagrafe e Stato Civile, a mio modo di vedere, vengono prima di altri servizi, ciò al fine di evitare di dover far muovere i cittadini sul territorio, in particolare gli anziani che hanno necessità di qualche documento. Allora pensare di spostare di tre metri gli amministrativi oggi in servizio presso lo Sportello del Cittadino potrebbe essere una soluzione non traumatica, che può consentire di garantire i servizi Anagrafe e Stato Civile che oggettivamente sono quelli più frequentati e necessari ai cittadini. Lo Sportello potrebbe essere accentrato e le segnalazioni potrebbero essere fatte pervenire attraverso i canali interni all'amministrazione. Ma questa è solo un’ipotesi di lavoro, non certo un’invasione di campo. Sarebbe però utile che venisse presa in seria considerazione”.

Alberto Bruzzone

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