Chiude la macelleria storica a Vadino d’Albenga. Nata negli anni ’60 adesso ha abbassato la serranda e il quartiere perde un punto di riferimento e un’attività che dell’artigianalità faceva un vanto.
A spiegare i motivi di questa decisione il titolare Luigi Berardino che racconta: “Ho rilevato la macelleria il 1 aprile del 2010, era una attività nata negli anni ’60 e io, che faccio questo lavoro da sempre ci ho creduto fortemente portando innovazione e artigianalità. Ho iniziato a fare wuster, prosciutto cotto e c’erano alcuni turisti che passavano da me prima di tornare a casa, magari a Milano o Torino per portarsi dietro alcuni dei miei prodotti”.
Nonostante ciò la decisione di Luigi è maturata poco alla volta, giorno dopo giorno, mese dopo mese.
Afferma: “Ho deciso di trasferirmi in Scozia con la mia famiglia, mia moglie e mio figlio che oggi ha 7 anni. L’idea è quella di continuare a fare il macellaio. In Scozia hanno una ricca e viva tradizione in questo settore e sono certo che portando la manualità italiana e la mia esperienza potrò crescere ancora professionalmente e dare anche un’opportunità migliore e diversa a mio figlio”.
Continua Luigi: “In Italia credo che il tunnel è ancora lungo e io non voglio aspettare di poter iniziare a rivedere la luce, ma me la voglio cercare e costruire. Naturalmente tutto questo è stato possibile grazie anche a mia moglie, fosse per lei partiremmo domani e per tutta una serie di eventi. Ad Albenga, purtroppo, Vadino è lasciata a se stessa, si sta spegnendo poco alla volta e ci sono poche possibilità per i commercianti. Si valorizza solo la grande e la media distribuzione, i negozi di quartiere e le piccole attività commerciali vengono lasciate a se stesse. Non si capisce – continua – che in questo modo si perde qualcosa di importante. Si perde il ruolo del negozio di prossimità che diventa un posto dove creare legame, dove incontrarsi e scambiarsi opinioni. Molti clienti venivano da me anche solo per fare due chiacchiere e raccontarmi qualcosa. Quando ho detto che avrei chiuso una mia cliente mi ha portato un biglietto per farmi gli auguri per il mio futuro, ci siamo commossi entrambi. È stato molto bello”.
Conclude Luigi: “Ho cercato di cedere l’attività, ma nessuno l’ha voluta rilevare. Probabilmente il mio mestiere si sta perdendo o le difficoltà rendono sempre più difficile per i giovani come me decidere di buttarsi e intraprendere un’attività. Però non bisogna smettere di credere nel futuro e bisogna continuare a muoversi”.