Attualità - 09 ottobre 2018, 12:32

"Camicie nere" sulla lapide delle forze armate, l'ANPI: "Savona non può subire ulteriori offese alla sua storia"

"E' una fine alchimia per riabilitare chi fu l’artefice del disastro della Seconda Guerra Mondiale e dell'alleanza col nazismo di Hitler responsabile dell'olocausto"

"Il caso della stele in cui vengono ricordate le “camicie nere” alla pari di alpini, carabinieri, e altri corpi militari impegnati nel conflitto è una fine alchimia per riabilitare chi fu l’artefice del disastro della Seconda Guerra Mondiale e dell'alleanza col nazismo di Hitler responsabile dell'olocausto" commenta in una nota la Segreteria provinciale dell'ANPI di Savona.

"La M.V.S.N. (milizia volontaria per la sicurezza dello stato/le Camicie Nere) era strutturata su base volontaria e territoriale, formata da iscritti al Partito Nazionale Fascista e giurava fedeltà a Mussolini che gli affidò il ruolo di braccio armato del Partito Nazionale Fascista. Le Camicie Nere furono responsabili dell'assassinio di molti di coloro che non si vollero piegare  alla dittatura mussoliniana: es. Piero Gobetti, Giovanni Amendola, Don Minzoni e purtroppo molti altri, e, sempre per citare i più noti, dell'aggressione a Sandro Pertini e Cristoforo Astengo, che verrà fucilato dagli stessi, vent'anni dopo". 

"La M.V.S.N. pertanto è organica al fascismo in tutto e per tutto ed anche se verrà poi aggregata ai ranghi dell’esercito è ben lontana da quei valori che seppero esprimere le migliaia di caduti a Cefalonia, solo per citare il caso più conosciuto o i quarantacinquemila morti  nei campi di concentramento per non asservirsi ai nazisti, o agli Alpini caduti in Russia. La stessa lapide che genericamente viene dedicata a “tutti I caduti” della seconda guerra mondiale è offensiva per chi, come i carabinieri pagarono un pesante contributo di sangue al regime fascista come i 12 uccisi alle fosse Ardeatine o i 3 martiri di Fiesole". 

"Chi fu il braccio armato di un regime dittatoriale e violento non può avere lo stesso riconoscimento di chi pagò il prezzo del suo “dovere”. Di tutto questo devono essere consapevoli quelle autorità che hanno presenziato alla cerimonia ed allo scoprimento della lapide in oggetto avvenuta  Sabato6 ottobre u.s.; a maggior ragione se, come dichiarato, non erano precedentemente a conoscenza dell'ignobile riconoscimento dato agli sgherri di Mussolini  devono  agire conseguentemente, ed imporre la cancellazione della scritta 'Camicie Nere'".

"La Città di Savona, Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza, non può subire ulteriori offese alla sua storia, e chi la rappresenta nelle Istituzioni dello Stato ha il dovere di impedire e sanzionare l'offesa" concludono dalla Segreteria provinciale dell'ANPI di Savona.

c.s.