La Cooperativa Cooperarci festeggia 35 anni di attività e lo fa valorizzando tematiche e strutture che sono al centro dell’attività di questa cooperativa che conta oggi circa 450 persone tra soci lavoratori e dipendenti.
Appuntamento sabato 6 ottobre con il Convegno “Malattia di Alzheimer al Centro Diurno a Savona” che si terrà presso il Seminario Vescovile di Savona con inizio alle ore 9 e termine alle ore 17.
Tra i relatori ( in allegato il programma completo) , il professor Marco Trabucchi, Direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia e la dottoressa Elena Sodano, Presidente dell’Associazione RAGi Onlus di Catanzaro ed ideatrice della tecnica Teci, espressione della nuova frontiera terapeutica.
Il Centro Diurno di Savona è attivo da 16 anni e ha creato un percorso che, con l’apporto qualificato dell’intero gruppo di lavoro, coordinato da Esther Di Benedetto, sta delineando un diverso modo di affrontare la gestione delle demenze e dell’Alzheimer. L’attuale lavoro avviato ha permesso il riempimento del Centro Diurno e la creazione di una lista di attesa, segno che il territorio esprime un forte bisogno di accompagnamento nell’affrontare la malattia.
” Abbiamo deciso di realizzare una serie di eventi da qui alla fine dell’anno – spiega la presidente Laura Gengo – consapevoli di aver raggiunto questo traguardo passando alcuni anni difficili che ci siamo messi alle spalle ma che sicuramente non ci fanno abbassare la guardia. Proprio per questo iniziamo questa serie di eventi, con la partecipazione di numerosi esperti, con un convegno che mette insieme un servizio ormai storico come quello al Centro Diurno di Savona – che realizziamo da ormai 15 anni – con una tematica come quella dell’Alzheimer che colpisce sempre di più persone e famiglie”.
Cooperarci promuove il convegno di sabato per diffondere la sua visione della patologia dell’Alzheimer , per avvicinare ad una diversa comprensione, per condividere strumenti e prospettive con le famiglie, le istituzioni, i medici e quanti sono interessati alla cura.
A 35 anni di attività ci si arriva anche se non si dimentica tutto questo.